L’oracolo di Delfi, il più importante di tutto il mondo greco antico, era il tramite tra il dio Zeus e gli uomini. Seppur oscure, leggibili in diversi sensi, criptiche, le sue predizioni erano ascoltate e rispettate.
L’oracolo di Delfi è di ritorno e porta il nome di Ben Bernanke e Mario Draghi, rispettivamente presidente della Federal Reserve americana e della Banca centrale europea.
Come le parole dell’oracolo, i loro discorsi sono attesi, scrutati, analizzati. Quando parlano i miliardi trattengono il fiato, prima di dirigersi verso la tale o tal altra direzione.
Bernanke fa le sue dichiarazioni in conferenza stampa e qualche giorno dopo arriva Draghi a dire tutto l’opposto. Gli investitori credono capire e corrono in un senso oppure nell’altro e vanno spesso a fondo, nel vero senso della parola. Gli indici di Borsa seguono, nel più completo disordine.
Le parole sostituiscono l’azione : “Farò tutto il possibile per salvare l’euro – dice Mario Draghi e poi non fa nulla.
La domanda è “Cosa aspettano”? Un ulteriore e importante rallentamento dell’economia, un tasso di disoccupazione ancora più elevato, lo stallo della produzione?
Il fatto è che questi due uomini e i loro team presso la Federal Reserve e la Banca centrale europea sanno cosa devono fare. Ma né Bernanke né Draghi hanno il potere politico per agire. Loro stessi sottostanno a regole e compiti precisi.
Gli unici responsabili di quel che succede, o di quel che non succede, sono i politici eletti dal popolo. Questi parlano e si passano la patata bollente senza veramente passare all’azione.
Il presidente Barack Obama viene bloccato dalla maggioranza repubblicana al parlamento, che prima delle elezioni non intende muovere nulla. La cacofonia europea è sotto i nostri occhi ogni giorno. La Banca centrale tedesca blocca ogni cosa. L’assenza di un piano coerente della Francia per la crescita, il “Noi prima degli altri” dei britannici non permettono di avanzare. Il tutto per la gioia degli speculatori che giocano allo yo-yo senza divieti né restrizioni, guadagnando molti soldi.
(Fonte : abcbourse.com/le blog de Michel Gabrysiak)
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