Per la prima volta da quando in Siria è scoppiata la rivolta contro il regime del presidente Bachar al Assad (nel marzo 2011), il presidente statunitense Barack Obama si esprime in maniera esplicita : l’utilizzo di armi chimiche o biologiche contro gli insorti porterebbe all’intervento in Siria delle forze armate degli Stati Uniti.
“Sinora non ho dato alcun ordine di intervenire militarmente, ma se vedremo armi chimiche spostate o utilizzate allora cambierò atteggiamento – ha detto Obama – Non possiamo trovarci in una situazione dove armi chimiche o biologiche possono cadere nelle mani delle persone sbagliate.”
A luglio il ministro siriano degli Affari esteri aveva affermato che armi chimiche sarebbero state usate in caso di un attacco proveniente dall’esterno, confermando in questo modo che gli arsenali del regime di Damasco hanno questo genere di armi.
La scorsa settimana, diplomatici internazionali e responsabili americani avevano affermato che gli Stati Uniti e i paesi alleati avevano evocato uno scenario catastrofico che sarebbe sfociato nello spostamento di migliaia di soldati per mettere in sicurezza le basi in cui si trovano armi chimiche o biologiche.
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