Mario Gattiker, direttore dell’UFM, l’ufficio federale delle migrazioni, si esprime sul portale web del quotidiano romando Le Matin sul rimpatrio del richiedenti l’asilo tunisini, giunti in Svizzera dopo la rivolta del 2011 contro il presidente Ben Ali.
“Per i richiedenti l’asilo tunisini – commenta Gattiker – abbiamo definito una strategia globale e trattiamo le richieste di Tunisia e Marocco come una priorità … Con la Tunisia i rimpatri funzionano bene. Nell’ambito degli accordi di Dublino abbiamo il 60% dei rimpatri.
Con il Marocco la situazione deve migliorare. Attualmente conduciamo colloqui con le autorità di questo paese.”
Circa l’atteggiamento dell’UFM riguardo alla criminalità imputata a questi richiedenti l’asilo, Gattiker riconosce che si tratta di un problema che tocca molto il sentimento di insicurezza della popolazione : “Lo prendiamo molto sul serio, ma è compito dei cantoni adottare misure adeguate. Il nostro contributo è trattare con chiara priorità i casi problematici.”
Circa la possibilità di prelevare il DNA dei richiedenti l’asilo, come avanzato dal comandante della polizia giurassiana Olivier Guéniat, Gattiker conferma che sino ad oggi non vi è stata la necessità di ricorrere a una tale misura.
L’UFM deve comunque discuterne con i cantoni, nell’ottica del rispetto dei diritti delle persone.
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