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Pensiero critico, onestà intellettuale e senso civico – Paolo Bernasconi

La commistione fra notizie e interpretazioni (piú o meno di parte, piú o meno dissimulate) dei fatti ritenuti rilevanti (ossia vendibili) dai mezzi di informazione, ci rende sempre piú difficile mantenere il giusto distacco critico dai fatti di cronaca.

Se non si è un esperto di settore, le manipolazioni e le banalizzazioni ci sfuggono e finiamo facilmente col propaga(nda)re e rinforzare molti dei luoghi comuni che fanno opinione ed orientano le strategie politiche ed economiche di un intero Paese.
Anche nei dibattiti pubblici l’uditore manca spesso di fatti certi, un substrato di dati documentali che possa fungere da solida base per un dialogo costruttivo, con le parti che invece si contraddicono a vicenda su aspetti che non avrebbero nulla di soggettivo.
Non deve quindi sorprendere che, data anche la crescente complessità dei temi sottoposti a referendum, la percentuale di votanti, disorientata, sia in costante diminuzione, piú ancora che per la disillusione di molti, sconfortati dal peso solo apparente della democrazia in rapporto al potere reale dell’economia.

L’apprendistato del civismo inizia con la scuola e la famiglia per proseguire con l’esempio dato dalle istituzioni. Il senso civico si nutre della fiducia negli altri nella disponibilità a partecipare alla cosa pubblica, a collaborare per rendere migliore la comunità in cui si vive.
E si rafforza se sono date le risorse in ognuno per sviluppare il pensiero critico e l’onestà intellettuale, per resistere ai tentativi di adulterazione del reale e di indottrinamento culturale. Svigorisce, invece, quando perdura un clima di sfiducia e disillusione, poiché conduce ad un’indifferenza cronica e alla noncuranza degli altri e delle risorse pubbliche, e infine al disimpegno politico. Ma in questi casi l’inazione è altrettanto dannosa: troppo spesso, all’assenza di rimorso del cittadino incivile e colpevole, segue l’indifferenza di un cittadino ugualmente incivile e complice.

Paolo Bernasconi, collaboratore scientifico della Polizia cantonale

Redazione

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