Il Consiglio degli Stati ha deciso mercoledì di non entrare in materia sulla riforma di legge sulla meteorologia. Il Nazionale aveva messo il veto in maggio, quasi all’unanimità.
MeteoSuisse resterà dunque un ente con mandato di prestazioni e non diventerà un istituto di diritto pubblico, indipendente, ma sostenuto dalla Confederazione. Il progetto di riforma presenta piû inconvenienti che vantaggi, ha riassunto Robert Cramer (I Verdi/GE) a nome della commissione.
Gran parte delle prestazioni rilevano del servizio pubblico e renderle autonome è molto complicato, in quanto si dovrebbero prevedere un gran numero di eccezioni, ha spiegato Cramer.
Inoltre ci sarebbe il rischio che MeteoSuisse sarebbe in concorrenza diretta con i servizi privati della meteo. Dunque, invece di elaborare un nuovo sistema è meglio ristrutturare quello esistente.
In questa prospettiva, gli Stati hanno deciso con 35 voti contro 4 di non entrare in materia sulla revisione e hanno tacitamente trasmesso al Nazionale una mozione che punta ad assicurare comunque l’accesso gratuito a taluni dati meteorologici.
I dati meteo devono essere largamente messi a disposizione del pubblico, ha rilevato Cramer. Attualmente, le prestazioni a carattere generale, come le previsioni del tempo, sono a pagamento.
Favorevole al libero accesso ai dati è anche il Consigliere federale Alain Berset, che ha accettato la scelta del Parlamento, precisando che mettere gratuitamente i dati a disposizione causerà a MeteoSuisse un mancato guadagno di circa 2 milioni di franchi.
(Fonte : Le Matin.ch)
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