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Yossi Gal : bilancio di due anni di Primavera araba

Yossi Gal, ambasciatore d’Israele in Francia, stila un bilancio di due anni di Primavera araba in Medio Oriente.
Dal portale d’informazione Slate.fr
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“Circa due anni sono passati dalle prime manifestazioni della Primavera araba – scrive Gal (nella foto) – un periodo vissuto intensamente, colmo di speranza…
Che bilancio possiamo fare di questi due anni? Molti ieri evocavano le grandi speranze per il futuro dei popoli del Maghreb e del Medio Oriente. Oggi molti commentatori parlano di illusione, incertezze e dubbi e non è facile tracciare un bilancio.
Era parso evidente che andava incoraggiata la rivolta dei giovani disperatamente in cerca di migliori condizioni di vita, di libertà, di nuove opportunità a favore della democrazia nascente.
A lato di questo, siamo testimoni del sorgere di autorità che predicano rigorosi dogmi religiosi, spesso in contraddizione con i valori di uguaglianza e di libertà che noi portiamo.

Dal nostro punto di vista è difficile fare un bilancio entusiasta. In Libano, il leader di Hezbollah continua impunemente a minacciare Israele di una nuova guerra, mentre nessun conflitto territoriale o altro esiste tra Israele e Libano.
Hezbollah si caratterizza in maniera sinistra per gli attentati terroristici che ha fomentato e che continua a pianificare in Europa e altrove nel mondo.
D’altronde ha portato un evidente sostegno al dirigente siriano. Da anni chiediamo che questa organizzazione terrorista sia considerata come tale dall’Unione europea e repertoriata in questo senso.

Riguardo alla Siria, approviamo gli incessanti sforzi della Francia per mettere fine al regime repressivo di al Assad, che non esita a assassinare migliaia di connazionali innocenti.
Non vi è alcun dubbio che questo regime abbia perso qualsiasi legittimità.

In Egitto, il presidente Morsi si è espresso recentemente a favore del proseguimento degli accordi internazionali siglati dal suo paese. Israele ha espresso il suo impegno a lavorare con l’Egitto per un futuro economico migliore e accoglierà con entusiasmo ogni iniziativa che vada nel senso del rafforzamento delle relazioni tra i due paesi.

Il presidente Hollande si è espresso sul futuro del processo di pace tra Israele e i palestinesi. Ha chiaramente espresso il suo desiderio di vedere le parti al tavolo dei negoziati, al più presto e senza condizioni.
Si è anche espresso sul diritto di Israele alla sicurezza e su quello dei palestinesi all’auto-determinazione. Siamo in totale accordo con i suoi propositi.
Purtroppo, a Gaza il regime terrorista di Hamas, gruppo equipaggiato e formato dall’Iran, opera contro ogni tentativo di pacificazione, dando libero corso a attività terroristiche che portano pregiudizio a Israele e anche all’Egitto, desideroso di mantenere frontiere sicure con i paesi vicini.

Per quel che riguarda l’Iran, oggi la comunità internazionale capisce che un Iran nucleare rappresenterebbe una minaccia per la pace mondiale e la stabilità della regione.
Nessuno prenderebbe il rischio di vedere il Medio Oriente in balia di una corsa all’armamento nucleare, né vorrebbe che armi nucleari cadessero in mano ai terroristi. Il rischio è molto reale.

… Siamo persuasi che la Francia, quale potenza europea e mondiale, abbia un ruolo primario nella pace nell’Africa del nord, in Libano, in Siria e in Egitto. Non unicamente a causa dei legami storici ma anche per la sua influenza sul resto del mondo.”

Redazione

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