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Questa sera a Falò? Non sono mica scemo… – Giuliano Bignasca

Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Ticinolive.ch, che rimane autonomo e indipendente.

Alla puntata che la redazione ro$$a di Falò vorrebbe dedicare al “linguaggio del Mattino” (?), il sottoscritto Giuliano Bignasca NON sarà presente (e nemmeno presenzieranno altri esponenti della Lega dei Ticinesi).

E’ infatti evidente che l’obiettivo della trasmissione, che già si annuncia per l’ennesima volta tendenziosa e parziale, è quello di mettere in cattiva luce non solo il Mattino della domenica ma la Lega dei Ticinesi.

Ancora una volta, la radiotelevisione di sedicente servizio pubblico, finanziata con il canone più alto d’Europa, utilizza le risorse estorte ai cittadini per scopi di mera propaganda partitica.
La puntata di Falò prevista per questa sera non risponde ad alcun interesse pubblico: il Mattino della domenica esiste dal 1990, non da ieri.
La trasmissione serve unicamente a dare peso e visibilità e ad iniziative di gruppuscoli come Bel (?) Ticino, che infatti saranno presenti in studio.
Gruppuscoli che non rappresentano nessuno, che ad ogni loro iniziativa dimostrano di avere la morale a senso unico e che, pertanto, non sono minimamente legittimati a montare in cattedra. Gruppuscoli che, di conseguenza, non sono degli interlocutori.

Falò è dunque al servizio di Bel (?) ticino che non rappresenta nessuno, e non certo degli utenti!
Pur non rappresentando nessuno fuorché loro stessi, i citati gruppuscoli continuano a ricevere un’attenzione mediatica assolutamente ingiustificata da parte della TV pubblica.
Ciò a dimostrazione di come quest’ultima non svolga affatto il proprio mandato, ma sia invece uno strumento propaganda partitica antileghista.
E’ quindi ovvio che né il sottoscritto, né nessun altro esponente della Lega dei Ticinesi, intende dare legittimità a simili operazioni scandalose, effettuate con denaro pubblico, partecipandovi.

Inoltre, alla redazione di Falò sembrano non avere ancora capito – ma forse il kompagno Dozio e il suo Soviet proprio non sono in grado di capire – che il Mattino della domenica è un giornale domenicale. Ossia un mass media.
Esattamente come la RSI. Di conseguenza, la trasmissione denigratoria programmata per questa sera rientra anche nel campo della concorrenza sleale, per la quale, se del caso, la società editrice del Mattino della domenica non mancherà di chiedere alla RSI i risarcimenti per danni eventualmente causati.

Completamente fuori luogo è poi che il sottoscritto dovrebbe avere per interlocutore in studio tale Giancarlo Nava, naturalmente $ocialista e naturalmente funzionario statale pensionato.
Mi risulta che questo signore non sia mai stato né presidente del partito che detiene la maggioranza in Consiglio di Stato, né editore e direttore di un giornale, che non abbia mai rappresentato nessuno se non al massimo una parte degli elettori $ocialisti di Ligornetto, e che non abbia mai creato un solo posto di lavoro in tutta la sua vita.
Oltretutto neppure lo conosco di persona (e non sono per nulla interessato a conoscerlo, non avendo tempo da perdere).
L’attività pubblica di tale Giancarlo Nava si riduce all’organizzare, assieme ai suoi sodali con la morale a senso unico, squallidi attacchi partitici ai danni della Lega e dei suoi esponenti, attacchi che poi si sciolgono come neve al sole.
Il signor Nava non ha quindi in nessun modo i numeri per fungere da interlocutore del sottoscritto.

Il kompagno Dozio e il suo Soviet, dunque, le trasmissioni contro il Mattino della domenica e la Lega dei Ticinesi le faranno senza Giuliano Bignasca.
Il quale, come detto, non ha nessuna intenzione di dare, con la sua presenza, anche una sola parvenza di legittimità all’agire della redazione di Falò.
I telespettatori che questa sera dovessero per sbaglio imbattersi nell’ennesimo prodotto-spazzatura propinato dalle strapagate redazioni di Comano, dovranno essere in chiaro su un punto fondamentale: non si tratta di un’informazione di servizio pubblico, ma di pura propaganda partitica antileghista finanziata con i soldi di tutti i telespettatori.
Compresi quelli che votano Lega, ai quali rinnoviamo l’invito a non pagare le fatture della Billag, e, soprattutto, a non guardare la RSI. E non solo questa sera.

Giuliano Bignasca

Redazione

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