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Eros Nicola Mellini nella capitale con più di 6000 firme

Consegnate 6’177 firme per la petizione “NO al centro per richiedenti l’asilo nell’ex-caserma di Losone

Il 5 ottobre 2012 sono state consegnate alla Cancelleria federale 6’177 firme (cui si aggiungono 79 adesioni via Internet) raccolte nel tempo record di un mese, a sostegno della petizione volta a contrastare l’insediamento di un centro per asilanti nell’ex-caserma militare di Losone. La petizione era sostenuta anche da dodici comuni del Locarnese – Ascona, Brione sopra Minusio, Brissago, Gordola, Locarno, Losone, Minusio, Muralto, Orselina, Ronco sopra Ascona, Tegna, Tenero/Contra – dall’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, e dal Patriziato di Losone. A sottolineare l’importanza che il comune dà a questa decisione, la presenza alla consegna delle firme dei due Municipali di Losone Alfredo Soldati e Fausto Fornera.

Può darsi che la petizione da sola abbia un peso limitato sulla decisione di Berna d’insediare un centro per asilanti nell’ex-caserma di Losone, tuttavia si conta sull’effetto sinergico di questo atto politico con l’intervento del Consiglio di Stato e del comune di Losone volto a concretizzare le trattative con il Dipartimento militare per l’acquisto, rispettivamente l’assegnazione della struttura militare a scopi di rilevanza culturale e turistica. Il pregio della petizione, oltre a quello di rendere nota a Berna la resistenza popolare al progetto, è probabilmente stato proprio quello di agitare le acque rendendo consce le autorità che si stava delineando a tempi brevi il paventato utilizzo della caserma per destinarvi gli asilanti. Il lancio della petizione non ha mancato infatti di suscitare, all’inizio, lo scetticismo di certi ambienti partitici che la tacciavano di strumentalizzazione politica. La conferma del consigliere federale Ueli Maurer alla specifica domanda del consigliere nazionale Pierre Rusconi ha invece tolto ogni dubbio, e finalmente l’autorità ha ripreso in mano d’urgenza un incarto che pensava di poter trattare negli usuali tempi biblici della politica.

Basterà tutto questo a far sì che la scelta del Consiglio federale cada su altre strutture più idonee? Lo speriamo vivamente, per il bene della popolazione e del turismo cantonale in generale, e del Locarnese in particolare.

Eros N. Mellini
Deputato in Gran Consiglio

Relatore

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