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Elezioni in Venezuela. 5 motivi per non rieleggere Hugo Chavez

Il Venezuela è chiamato oggi alle urne per designare il suo presidente. Uno scrutinio in cui il presidente uscente Hugo Chavez è dato per vincente anche se, per la prima volta da 14 anni, l’opposizione potrebbe essere in grado di mettergli di fronte un avversario degno di nota.


Il 40enne Henrique Capriles Radonski potrebbe contestare la supremazia di Chavez. Nei sondaggi a inizio settimana scorsa aveva una dozzina di punti di ritardo, ma Capriles vuole credere che può rovesciare l’ordine stabilito, promettendo di proseguire la distribuzione della ricchezza del paese iniziata da Chavez e raddrizzando al contempo l’economia del paese, ricco di petrolio ma indebolito da violenza e inflazione.

Il sito d’informazione Huffington Post.fr presenta cinque motivi per chiudere al più presto l’era Chavez.

1. Bonapartista dal berretto rosso
Eletto democraticamente per tre volte, Hugo Chavez ha sempre diretto la sua cultura politica verso il bonapartismo sociale, cercando di incarnare nella sua unica persona lo Stato del Venezuela. Questo anche a costo di riscrivere la Costituzione a suo favore. La sua forza è la sistematica dissoluzione dei contro-poteri, relegati al rango di sostenitori dell’imperialismo americano.

2. Mistificatore, adepto del culto della persona (la sua)
Tribuno d’eccezione, trascinatore di folle in delirio, Chavez ha costruito nei suoi tre mandati una popolarità eccezionale, in un paese minato da gravi conflitti sociali.
Non esita a legare la sua persona al destino della nazione : “Chavez non mente, Chavez non si arrende, Chavez è il popolo, Chavez è la verità, Chavez è tutti voi – dichiara ai suoi simpatizzanti, mentre relega i suoi avversari al rango di traditori e senza-patria.
La notizia del suo tumore, curato a Cuba e sul quale si sono espressi dubbi, è diventata pretesto per accrescere il suo alone leggendario : “Ho vinto la morte per poter rispettare i miei impegni nei confronti del popolo venezuelano – ha dichiarato.

3. Relazioni diplomatiche poco cristiane
E’ la principale zona d’ombra. Nemico giurato dell’imperialismo americano, Chavez ha spinto la sua strategia di opposizione a Washington sino a allearsi con i regimi più dubbi del pianeta.
Il Venezuela oggi importa quantità massicce di armi dalla Russia, stipula accordi con l’Iran, trattava con la Libia di Gheddafi e sostiene apertamente il regime siriano di Bachar al Assad.

4. Un clima di tensioni mediatiche
La libertà di stampa in Venezuela esiste. Oltre la metà dei canali televisivi sono privati. Però il governo di Chavez ha creato un pericoloso precedente ritirando l’autorizzazione di emissione alla prima e più vecchia televisione privata del paese, la RCTV. Una decisione motivata dal sostegno al mancato colpo di Stato del 2002 ma che nel mondo occidentale ha suscitato vivaci polemiche.

5. Una pericolosa cultura militare
Hugo Chavez ha forti legami con l’esercito. Un aspetto che preoccupa, nel caso in cui dovesse perdere queste elezioni presidenziali.

Redazione

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