Categories: Economia

Hugo Salinas-Price sul disastro causato dalla moneta senza valore

Un’analisi dell’imprenditore messicano Hugo Salinas Price (dal portale web cobraf.com).

“Nel 1944 a Bretton Woods Henry Morgenthau e Harry Dexter White (rappresentanti degli Stati Uniti) riuscirono a mettere all’angolo John Maynard Keynes (che rappresentava l’Inghilterra) e la conferenza sulla riforma monetaria accettò il diktat per cui il dollaro era considerato equivalente all’oro in termini di pagamenti internazionali e gli USA si impegnavano a scambiare su richiesta i dollari accumulati da altre banche centrali con oro a 35 dollari l’oncia
Questo era uno schema prima o poi destinato al fallimento.

Gli Stati Uniti cominciarono ad abusare un poco del “privilegio esorbitante” come il Generale de Gaulle lo chiamava e inviare dollari per pagare merci, tuttavia la promessa di pagare oro in cambio di dollari alle altre banche centrali agiva da freno all’espansione del credito (e debito).
C’era un generale rispetto per il dollaro e la sua relativa scarsità produsse una bassa inflazione nel mondo.
Nel dopoguerra gli USA mantennero l’espansione del credito a ritmi moderati e solo a fine anni ’60 esplose a causa della guerra del Vietnam e le perdite di oro degli Stati Uniti aumentarono ad un ritmo accelerato.
Fino a quando il 16 agosto 1871 gli USA diedero default sulla loro promessa di pagare in oro – Nixon dichiarò che si sarebbe trattata di una sospensione temporanea, ma in politica niente è più permanente delle misure annunciate come temporanee.

DA QUEL PUNTO IN POI IL MONDO ENTRO’ NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE: torrenti di dollari inflazionarono le riserve delle banche centrali del mondo e il commercio globale esplose perché I DEFICIT ESTERI POTEVANO ESSERE PAGATI IN DOLLARI “DI CARTA” (una moneta internazionale sganciata da ogni valore intrinseco, che fosse oro, argento o un paniere di materie prime).

Le merci non venivano più pagate con altre merci, nel commercio internazionale i beni importati venivano pagati con altri beni più dollari di carta, di cui se ne potevano stampare quanti se ne voleva.
Da qui in poi si videro gli effetti della moneta “fiat” (senza valore intrinseco) come moneta mondiale.
Beni a buon mercato dai paesi sottosviluppati inondarono le economia occidentali SENZA CORRISPONDENTI ACQUISTI DI BENI DA PARTE DEI PAESI ASIATICI (e sottosviluppati in genere) in Occidente.
Intere industrie cominciarono a spostarsi dai paesi occidentali verso i paesi sottosviluppati i quali godettero di un boom guidato da esportazioni.
La De-Industrializzazione dell’Occidente iniziò sotto la Globalizzazione compensata con un boom del credito che facilitava il consumo e la speculazione e non la produzione.

I salari e i redditi reali in Occidente cominciarono a stagnare o declinare, ma il declino fu compensato dall’accesso facile al credito per le masse (e dall’emancipazione della donna, che trasformò le famiglie in entità con due persone che andavano al lavoro, mascherando così il declino del reddito reale del singolo lavoratore).

Tutto questo è accaduto perché la moneta che è stata usata per gli scambi tra paesi dal 1971 è una moneta senza alcun aggancio ad un valore intrinseco (che sia oro, argento o un paniere di materie prime). Ma ancora adesso dopo 40 anni non senti quasi nessuno riconoscere questo fatto fondamentale.
L’intera struttura produttiva del mondo industriale è stata rovesciata. Intere industrie e migliaia di fabbriche sono svanite in Europa e Nordamerica e non possono più essere ricostruite. La globalizzazione le rende tutte “non economiche”.
La prosperità apparente dei paesi occidentali è stata sostenuta dagli anni ’70 dall’esplosione del debito. Questo modello di vita rischia di collassare ora perché è diventato impossibile espandere ancora di più il debito.

Dopo la II Guerra Mondiale la gente in Europa tornò a fare quello che faceva prima della guerra.
Oggi, a cosa possono tornare i milioni di disoccupati in Occidente ?
Non possono tornare alla fabbriche perché si sono spostate in Asia e anche all’agricoltura perché non è più economica.
Gli abitanti delle città non possono tornare nelle campagne come successe negli anni ’30 specialmente in America, o tutte le migliaia di lavori artigianali che producevano localmente la maggioranza dei beni necessari fino agli anni ’60.
E anche se diventasse necessario economicamente farlo sarebbe difficile perché si è persa largamente l’abitudine di lavorare duramente e manualmente per tenere assieme il corpo e la mente. La nozione della vita come una dura lotta quotidiana per l’esistenza è sparita dalla nostra cultura sostituita dai videogiochi e dai video su Youtube sul proprio Iphone
Il “fiat money” ha distrutto il modo naturale di vita dell’umanità: i modi di vita tradizionali sono scomparsi e attitudini millenarie verso la vita e il lavoro sono svanite in due generazioni
Questa distruzione è molto peggiore della peggiore delle distruzioni causate da una guerra. Questo è dove siamo oggi. Questo è il risultato prodotto dalla introduzione di una moneta senza valore per pagare le merci tra i paesi del mondo.

Nessuno sa cosa può succedere, ma senza dubbio siamo avviati verso problemi drammatici mai conosciuti prima.
Intanto come minimo possedere dei beni reali come l’argento e oro fisico possono aiutare alcuni di noi a sopravvivere.”

Redazione

View Comments

  • Il capitalismo planetario da tempo si regge sui miliardi dei miliardari più o meno corrotti, che hanno alle loro spalle piramidi finanziarie per niente condivise se non in quelle parti utili ai propri fini. Il mito della produzione con conseguente creazione di ricchezza per tutti non esiste più, l’imprenditore classico è scomparso e l'economia è in mano ai pirati della finanza che si creano profitti scandalosi anche sui debiti di Stato, ricchezze custodite in paradisi fiscali, gli stessi che lavano e riciclano i proventi della malavita organizzata. La cosiddetta economia reale si apre alla delocalizzazione della produzione. Quest'ultima si orienta in quelle che vengono definite "zone speciali" in cui i salari sono miseri e la protezione del lavoratore inesistente. L'Organizzazione internazionale del lavoro stima che le "zone speciali" sono circa ottocento, ripartite in settanta paesi. Il suo effetto "pratico" consiste nel costringere i governi (sotto la semplice minaccia della delocalizzazione) a concedere spazio per iniziative politiche finalizzate a una riduzione delle conquiste sociali attuate da nel corso dello scorso secolo. Fenomeno definito da sociologi tedeschi con un termine essenziale: Killerkapitalismus. Intanto all'interno delle democrazie occidentali si apre una frattura tra coloro che hanno un impiego e coloro che un lavoro non ce l'hanno e che, con ogni probabilità, non l'avranno mai più. La solidarietà tra i lavoratori viene meno. In questo modo i lavoratori di tutti i paesi entrano in competizione e la prima feroce antinomia che si crea è quella tra la funzione pubblica e il settore privato.

    "La competizione c'è semprc stata, è una delle molle dell'esistenza, una delle componenti dell'umana natura. Ma la novità di oggi è che essa ha sottomesso tutte le altre componenti, ha soggiogato le istituzioni, il pensiero, la tecnologia, il costume e perfino i sentimenti e gli affetti. Ha ridotto gli uomini a puri animali da combattimento, dediti al più assoluto egoismo per poter sopravvivere, avere successo e sconfiggere i concorrenti." (R.Dahrendorf).

    Uno scenario ben evidente anche in quella minuta terra percorsa dal fiume omonimo. Che fare? Al minimo rendersene conto e non lasciarsi fuorviare dalle “distrazioni di massa” che vanno a) dall’intrattenimento sportivo-gossiparo, passano b) per la "suasione" libertaria, fino c) alle "vette" dell’antipolitica fondamentalista. Perfino di credo libertario-religioso.

Recent Posts

Congo–Rwanda, una tregua fragile: risorse strategiche, giustizia negata e ombre geopolitiche

Il webinar internazionale “R.D. Congo–Rwanda: The Fragile Truce – What Lies Beneath” si propone come…

9 ore ago

Padre Pio era un santo ?

Francesco Forgione nacque nel 1887 a Pietrelcina, un piccolo paese contadino del Sud Italia. Era…

13 ore ago

Morte di Tiberio

L'imperatore Tiberio morì il 16 marzo del 37 d.C. nella sua villa a Miseno, nei…

1 giorno ago

Atrocita’ giapponesi a Singapore

L'occupazione giapponese di Singapore terminò il 12 settembre 1945, dopo la resa ufficiale del Giappone…

1 giorno ago

Miracolo eucaristico di Savarna: un libro riapre la vicenda tra scienza, fede e silenzi scomodi

Il libro di Simone Ortolani " Davvero Sangue", edito da Fede e Cultura, analizza la…

1 giorno ago

Germania, un rapper contro la guerra: il caso FiNCH e il tabù del dissenso sul riarmo europeo

Germania, un rapper contro la guerra: il caso FiNCH e il tabù del dissenso sul…

1 giorno ago

This website uses cookies.