Il 52enne germanico Hans Peter Maier, omicida reo confesso di Matteo Diebold nel novembre 2010, affetto da “disturbi di personalità, istrionismo e tratti antisociali” merita la condanna all’ergastolo.
E’ la conclusione a cui è giunto giovedì 13 dicembre il procuratore pubblico Moreno Capella, dopo una lunghissima requisitoria presso la Corte delle Assise Criminali di Lugano: carcere a vita per assassinio (in via subordinata per omicidio intenzionale).
Capella ritiene che Maier abbia ucciso Diebold per non dovergli restituire 200mila franchi che Diebold gli aveva dato per concretizzare un investimento. Soldi che invece Maier aveva speso in altro modo.
“Maier è un narcisista e lo è anche nel crimine – ha commentato il procuratore pubblico Capella – Non è solo un omicida, ma un assassino, che ha agito con scopi perversi, il vil denaro, non essendoci alcuna proporzione fra la vita di Matteo Diebold, un amico di cui si fidava, e il suo obiettivo egoistico.”
Nei confronti di Maier sono state confermate anche le accuse di appropriazione indebita, truffa aggravata e in parte tentata, sviamento della giustizia.
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