Alla Turbomach SA di Riazzino si licenziano i collaboratori residenti in Ticino per tenere in attività – con i conseguenti vantaggi sui costi – i lavoratori frontalieri?
E’ quanto si chiedono, in un’interrogazione al Consiglio di Stato, i Verdi del Ticino. La Turbomach aveva annunciato a fine dicembre un piano per sopprimere una quarantina di posti di lavoro.
Pochi giorni prima di Natale (con un tempismo e una sensibilità psicologica su cui vi sarebbe molto da dire) all’intero personale era stata trasmessa una e-mail nella quale si comunicava l’intenzione di procedere al licenziamento di 60 impiegati.
Addirittura al personale era stato chiesto di proporre soluzioni per cercare di evitare questa estrema misura.
I Verdi chiedono se le decine di licenziamenti mirano a liberare posti di lavoro per assumere frontalieri, notoriamente pagati meno rispetto al personale residente.
Nella loro interrogazione, I Verdi ricordano che a inizio gennaio l’azienda avrebbe dovuto comunicare i nomi dei dipendenti toccati dal licenziamento, ma al momento non si sa ancora nulla.
La preoccupazione e il nervosismo tra il personale dell’azienda sono palpabili.
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