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Bel Ticino contro Bignasca – Una guerra senza quartiere

Il Consiglio della magistratura ha esaminato il caso e ha sentenziato
Il comunicato dell’associazione


Pubblichiamo integralmente e senza alcun commento il comunicato di Bel Ticino. Siamo anche in possesso del testo  (15 pagine)  della sentenza del Consiglio della Magistratura (18 dicembre 2012). Un apposito link permetterà di accedervi.

 

 

DENUNCE PENALI CONTRO GIULIANO BIGNASCA:

INSABBIATE IL 20%

 

Il Consiglio della Magistratura deplora gli attacchi personali e raccomanda al Ministero Pubblico maggiore vigilanza e coordinazione

 

1.         Con un decreto datato 18.12.2012 il Consiglio della Magistratura del Cantone Ticino (il Consiglio) ha concluso la sua approfondita analisi su le oltre 243 denunce penali presentate negli ultimi anni contro Giuliano Bignasca, come richiesto da Bel Ticino con la sua segnalazione del 21 maggio 2012.

 

2.         Circa il 21%, ossia oltre una cinquantina di tutti i procedimenti penali avviati contro Giuliano Bignasca si sono conclusi in modo “proceduralmente irrito”, ossia, in violazione delle regole del Codice di Procedura Penale, lasciare macerare l’incarto nei cassetti per qualche anno, per poi archiviarlo senza nemmeno informare le parti.

 

3.         Circa l’11% dei procedimenti penali contro Giuliano Bignasca sono stati chiusi per intervenuta prescrizione dell’azione penale, ossia perché la loro trattazione è stata trascinata nel tempo così a lungo per cui è scattata la ghigliottina della prescrizione dell’azione penale.

 

4.         Inoltre, di tutti i procedimenti penali contro Giuliano Bignasca circa il 69% è stato evaso con atti di accusa oppure decreti di accusa tutti sfociati in condanne definitive oppure con decreti di abbandono o con decreti di non luogo a procedere, per la maggior parte non contestati dalle vittime denuncianti.

Circa il 10% sono ancora in fase istruttoria, oppure sospesi oppure chiusi con decreti di non luogo a procedere che sono ancora in attesa di giudizio poiché vennero contestati dalle vittime.

 

5.         Tra i procedimenti penali contro Giuliano Bignasca vengono rammentati quelli avviati per mancato pagamento di imposte all’Amministrazione cantonale delle contribuzioni, nonché di contributi alla Commissione paritetica cantonale e alla Cassa cantonale di compensazione; durante il procedimento penale Giuliano Bignasca ha provveduto a pagare quanto dovuto e questi procedimenti penali, che avrebbero dovuto portare a una condanna, sono stati insabbiati.

 

6.         Il Consiglio ritiene di non dover avviare procedimenti disciplinari, da un lato poiché numerosi dei Procuratori Pubblici che trattarono questi casi non sono più in funzione e dall’altro poiché ciò “appare inopportuno”, specialmente a causa del “trascorrere del tempo”.

 

7.         Nel suo scritto del 21.05.2012, l’Associazione Bel Ticino aveva chiesto informazioni anche riguardo alla mancata esecuzione di condanne privative della libertà. Su questo tema il Consiglio non si pronuncia poiché l’esecuzione delle pene detentive spettava, fino al 31.12.2006, al Dipartimento delle Istituzioni.

 

8.         L’Associazione Bel Ticino aveva sollevato anche la mancata applicazione dell’aggravante specifica della recidiva, che non rientra però nella competenza del Consiglio, nonché la mancata applicazione della cauzione preventiva, ossia la condanna di Giuliano Bignasca a versare una somma per garantire che si sarebbe astenuto dal commettere ulteriori reati, in particolare attraverso il Mattino della Domenica, di cui è redattore responsabile. Finora è stata presentata una sola istanza di cauzione preventiva, che è stata però respinta.

 

9.         Il decreto si conclude, tra l’altro, come segue:

Questo Consiglio comprende le preoccupazioni di cui l’Associazione segnalante si è fatta portavoce e, in particolare, condivide l’opinione secondo cui il dibattito politico dovrebbe svolgersi sui temi e sulle idee, senza svilirsi in attacchi personali (…)”

(…) Se errori vi sono stati, questi non sono riconducibili alla volontà di perseguire intenti inconciliabili con la funzione di magistrato.

             (…) Ciò nonostante, considerata l’attività del Ministero Pubblico nel suo complesso, questo Consiglio suggerisce al Procuratore Generale, anche con riguardo alle competenze a lui conferite dall’art. 68 LOG, di riflettere su eventuali misure di monitoraggio e coordinazione – sul lungo periodo – per incarti riconducibili a un singolo soggetto. La loro assegnazione a più magistrati rischia di comportare un’evasione dei casi senza la necessaria visione di insieme”. (…)

 

10.       Il decreto del Consiglio è stato notificato sia al Presidente del Gran Consiglio, sia al Presidente del Consiglio di Stato ed al Procuratore Generale del Cantone Ticino, nonché all’Associazione Bel Ticino. Pertanto, visto che la segnalazione di Bel Ticino del 21.05.2012 si fondava sul testo della petizione “Fate giustizia in Via Monte Boglia” sottoscritta da oltre mille persone, si rende conto dell’esito della nostra segnalazione sia a queste ultime, ringraziandole per il loro impegno, sia al pubblico.

 

11.       La medesima segnalazione presentata da Bel Ticino è tuttora all’esame della Commissione delle petizioni del Gran Consiglio, alla quale è stata indirizzata la petizione suddetta. Si dovrà in particolare tenere conto del fatto che i procedimenti penali attualmente pendenti contro Giuliano Bignasca si trascinano nel solito modo: vi sono casi in cui Giuliano Bignasca è stato convocato per tre volte e per tre volte ha dovuto essere convocato di nuovo. Si confida pertanto che il Ministero Pubblico abbia adottato tutte le misure necessarie per impedire gli insabbiamenti accertati negli anni scorsi e l’intervento della prescrizione, pure accertato negli anni scorsi.

 

 

Relatore

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