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“I giudizi nell’era del blog” – Sergio Roic scrive a Ticinolive

Ricevo e con piacere pubblico.

Visito spesso il bel sito di Francesco De Maria***, Ticinolive. Non bisogna essere necessariamente d’accordo su tutti o sulla maggioranza dei temi e delle opinioni per trovare interessante un sito. Il fatto di essere stato presentato nell’“alfabeto” demariano con espressioni tipo “ambiziosissimo”, “arrogante”, “soddisfazione orgastica” mi ha fatto riflettere non tanto sulle “definizioni” in questione – chi mi conosce bene sa che i miei valori e i miei modi di essere sono tutt’altri – ma proprio su questo tipo di definizioni in generale e sui giudizi di quella che chiamerei “l’era del blog”.

OK, viviamo in un mondo rapido, all’ultimo respiro, dove sui blog, su facebook e su twitter si tagliano giudizi con l’ascia, vista anche la brevità più che necessaria in questo contesto. OK, oggi si possono dire (sembra) tante cose anche senza entrare nei dettagli, per sentito dire, su impressione fugace, polemicamente, ecc. ecc. E così l’era del blog e la sua “necessaria brevità” di espressione – quel che sto per dire non si riferisce naturalmente a Francesco De Maria e al suo sito: lui i pezzi li firma – ha permesso la nascita e la crescita di fenomeni di “menefreghismo civico” che sono poi sconfinati nella possibilità (e nella licenza…) di prendere in giro, deridere, ridicolizzare ecc. praticamente chiunque non ci vada a genio. Senza la necessità, nei blog e spesso nella “brevità” in generale, di metterci la faccia o quantomeno di assumersi una precisa responsabilità (che sta poi, la responsabilità, alla base di ogni convivenza civile). Ricordate la giustificazione di Boris Bignasca quando augurò la morte a Giovanni Orelli? Lui comunque quella rubrica in qualche modo la “firmava”. Ma si giustificò così: mi è scappata la frizione, di questi commentini fugaci ne faccio tanti…

Ma che cosa comporta tutto ciò? La non documentazione? Il no approfondimento? La non voglia di esprimersi avendo preso atto della complessità delle cose? Anche. Comporta, però, soprattutto la voglia – e quasi, anche qui, la “necessità” – di essere BOMBASTICI, VISIBILI, RICONOSCIBILI come un fuoco di fila di luminarie ciascuna delle quali, per farsi distinguere e “vedere”, dev’essere più luminosa, più potente e più “sfrontata” delle altre.

Ecco, nel mondo di oggi la brevità (e l’immediatezza) del messaggio impone che il messaggio stesso abbia un grande potenziale di choc da procurare a chi legge (o guarda). Ecco spiegato il “successo” di giornali “da carta straccia” come il “Mattino della domenica”, ad esempio.

So benissimo che Francesco De Maria non la pensa come me e per questo lo invito a bere un caffè insieme, per dimostrargli che non sono poi così arrogante. Magari riesce a farmi cambiare idea, chissà…

Sergio Roic

*** (precisazione) Il portale è di Francesco De Maria e, più discreta ma ben valorosa collega, Bonnie Ravelli

—  La “presa di caffè” è senz’altro e cordialmente accettata

 

Relatore

View Comments

  • Cara grazie e tante grazie a ticinolive.ch perche mi da modo di esprimermi al di la dei filtri dei media legati al Golfo ai quali molti media maggiori fanno riferimento.

    E riguardo a questo:

    "OK, viviamo in un mondo rapido, all’ultimo respiro, dove sui blog, su facebook e su twitter si tagliano giudizi con l’ascia"

    Posso ancora vantare che, con alcuni prodi (che mai dimentichero), abbiamo dato molto e addirittura troppo spazio a quello che meritava di essere schiacciato senza alcuna pieta sin dalle prime manifestazioni.

    Ho preso insulti a gratis dall inizio del 2011. Tutti pretendevano di tagliarmi la testa ad accettate. Oggi, Gennaio 2013, nessuno osa fiatare.

    Sommerstorm - arabspring = 1-0

  • Non conosco il sig. Roic se non per alcuni suoi scritti, magari distrattamente letti sui quotidiani cantonali. Quindi la sua posizione politica e l'appartenenza ideologica non mi interessano. Perlomeno in questa sede. Tuttavia la sua lettera contiene affermazioni che mi sento di sottoscrivere.

    Viceversa mi capita spesso di incocciare in testi redatti da chi si posta quale "io me" (adesso mi sembra di capire che il fu “sommerstorm” e “io me” sono imparentati?). Non mi interessa neppure se "io me" sia in possesso di una profonda cultura geopolitica relativa al medio oriente, come a sprazzi sembrerebbe voler manifestare.

    Qui e adesso mi interessa invece evidenziare il suo modo di pos(t)are il problema. E la dice lunga quel finale del suo post dal risultato calcistico. ("sommerstorm" 1 "arabspring" 0). Nessuno si offenda se il metodo mi ricorda l’infanzia (al massimo l’adolescenza) dove il concetto del misurarsi (in molti sensi) era necessario alla formazione della personalità (dell'ego... "io me"). Poi, infine diventi adulto, e superata la fase misuratoria dovrebbe subentrare la fase della riflessione e dell’argomentazione ponderate. Cioè non più discutere per vincere, e vantarsi di crederlo, ma discutere per conoscere e rendere (magari) migliore la comprensione delle cose.

    In altre parole i post "io me" trasudano di un linguaggio fatto di citazioni, taglia (con l’accetta) e incolla, da chi che si è convinto di essere l'unico in possesso verità inconfutabili. Quindi una posizione dottrinale in perfetta simmetria con quelli che crede di combattere. In altre parole utilizza la miopia integralista accusando gli "altri" integralisti di essere a loro volta miopi. Condizione questa che porta direttamente al conflitto. In altre parole alla giustificazione delle guerre.

  • Mi perfetto di far notare che il signor Roic "accusava" primariamente il redattore del portale prof. Francesco De Maria.

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