Dal World economic Forum di Davos, il presidente della banca centrale europea Mario Draghi chiede ai governi della Zona euro di proseguire le riforme strutturali per aumentare la competitività.
A detta di Draghi, il 2012 è stato l’anno in cui si è rilanciato l’euro “ma nonostante ci sia stato un contagio positivo sui mercati finanziari, non ci sono ancora risultati sull’economia reale.”.
Logico, commenta il portale di economia Wall Street Italia.com : le banche della Zona euro sono piene di soldi che non vogliono prestare.
Suona assurdo il recente commento dell’agenzia di rating statunitense Moody’s, secondo cui le banche della Zona euro potrebbero trovarsi presto con una forte crisi di liquidità.
Infatti, dal 2008 – quando era iniziata la crisi economica – al 2011, le banche centrali della Zona euro hanno versato nelle banche dei rispettivi paesi 4.500 miliardi di euro.
Dal dicembre 2011 al febbraio 2012, la Banca centrale europea ha concesso prestiti alle banche europee per un totale di circa 1’100 miliardi di euro. Prestiti a tre anni con tassi vicini allo zero.
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Ma se le banche non erogano la liquidità ricevuta dalle banche centrali per risollevare l'economia, che ce le teniamo a fare?