La giustizia statunitense potrebbe chiedere conti salati al Credit Suisse. L’istituto bancario viene chiamato in causa nel fallimento, avvenuto nel 2002, della National Century Financial Enterprises. Alla banca viene rimproverato di aver taciuto agli investitori la reale situazione della società, al momento in cui metteva sul mercato i suoi titoli.
Le rivendicazioni degli investitori danneggiati dal colosso bancario elvetico ammontano a due miliardi di dollari. Tra le parti lese figurano lo Stato dell’Arizona, la banca Lloyds TSB e la Alliance Bernstein Holding.
Il processo è stato fissato al 1. aprile. L’avvocato Kathy Patrick, che rappresenta diversi investitori, si è detta fiduciosa del fatto che i suoi clienti otterranno risarcimento.
La National Century Financial Enterprises offriva prestazioni finanziarie nell’ambito della sanità. Il Dipartimento statunitense di giustizia ha rimproverato agli ex dirigenti del gruppo di aver abusato dei fondi raccolti presso gli investitori e di essersi arricchiti alle loro spalle.
Il fondatore della società, il 69enne Lance Poulsen, è già stato processato e condannato a 30 anni di prigione per truffa.
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