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Come bollire una rana – di Guido Robotti

Per l’anno 2013 il  cosiddetto valore del punto con il quale viene calcolato il costo delle prestazioni mediche è stato ridotto da 0.95 a 0.93 centesimi, in pratica gli onorari medici per tutte le prestazioni vengono ridotte di circa il 2%. Personalmente ed a costo di attirarmi le ira dei colleghi, ritengo accettabile che in un momento di crisi e difficoltà economica il corpo medico compia anch’esso un sacrificio, anche se va segnalato che questa misura tocca unicamente i medici che operano nella libera professione e non il settore ospedaliero.

Ciò che mi preoccupa è che questo taglio non avviene nello spirito di solidarietà, ma che sia piuttosto legato ad una strategia di gradualità ben evidente nel principio della rana bollita. Se immergiamo una rana direttamente nell’acqua a 50° essa balza subito fuori dal pentolone con un forte colpo di zampe. Se la immergiamo in un pentolone di acqua fredda la rana inizierà tranquillamente a nuotare. Sotto la pentola viene acceso un fuoco : l’acqua si riscalda pian piano e diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. L’acqua si scalda ulteriormente,ma la rana pur non trovandosi più perfettamente a suo agio non si spaventa e continua a nuotare, nel contempo comincia a stancarsi e quando l’acqua è decisamente troppo calda la rana è troppo stanca ed indebolita per reagire, sopporta inerme finché con l’ulteriore aumento della temperatura muore semplicemente bollita.

Negli ultimi due decenni abbiamo infatti assistito ad una progressiva riduzione non solo del valore reale, ma anche nominale della remunerazione dei medici liberi professionisti, a fronte di un aumento dei costi legato ai requisiti logistici dello studio medico, ai controlli di qualità ed all’aggiornamento. In parole povere negli ultimi vent’anni gli introiti sono diminuiti, mentre le spese sono aumentate in misura maggiore rispetto all’inflazione. Durante lo stesso arco di tempo il settore ospedaliero ambulatoriale ha avuto un importante sviluppo.

Nel contesto mi permetto di sottolineare un aspetto formale : chi fissa il valore del punto e decide le normative è lo stato, cioè il gestore delle strutture ospedaliere, un aspetto  intrigante per filosofi, economisti ed eticisti, che forse dovrebbe maggiormente interessare  non solo i medici, ma anche i cittadini ed i pazienti. Immaginiamoci la pagina dei lettori del lunedì se nel calcio l’arbitro fosse un membro di comitato di una delle due squadre !

Guido Robotti, medico, AreaLiberale

 

 

Relatore

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