Nell’edizione odierna del domenicale Il Caffè, il Consigliere nazionale UDC Pierre Ruscono si esprime sulle prossime elezioni di Lugano, dando la sua preferenza a Giorgio Giudici : “Meglio lui che una Lugano amministrata da Marco Borradori.”
In pratica, per Rusconi è meglio il PLR che non “le contraddizioni leghiste” – si legge nell’intervista – e al giornalista che gli chiede cosa ha sbagliato la Lega in governo e cosa non ha funzionato nel Municipio di Lugano, Rusconi risponde : “A parte il doppiogiochismo tra via Monte Boglia e il Palazzo delle Orsoline, un metodo come un altro per avere ragione alla domenica anche sul non fatto in settimana. Magnificare ciò che vale e rinnegare ciò che non conviene.
Borradori investe in piste ciclabili e il Nano le ripudia … con questo metodo si mantiene il consenso su tutti i fronti.
A Lugano il metodo è lo stesso … si enfatizzano i risultati e ci si deresponsabilizza dagli obiettivi mancati, attribuendo il tutto alla non volontà degli altri municipali.”
Riguardo alla carica di “presidente a vita” di Giuliano Bignasca, Rusconi commenta : “Non è consuetudine né in Svizzera né in Europa questo metodo di condurre, ricorda piuttosto certe repubbliche centro africane (…) L’ultima battaglia, quella per Lugano, potrebbe portare, a dipendenza del risultato, a far sì che Giuliano si arrenda e passi la mano. Un flop a Lugano potrebbe essere la lapide del ventennio leghista.”
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Rusconi sembra essersi ripreso dal suo violento scoppio di rabbia orsina.
Dice una cosa ovvia ma fondamentale.
Per Lugano 2013 la Lega ha forse voluto troppo
e sta rischiando moltissimo. Il nervosismo è alle stelle.
Non solo Quadri (comprensibilmente) ma Borradori e il presidente a vita
hanno i nervi a fior di pelle.
Per i nemici mortali della Lega un'occasione d'oro.
Fermarli. Batterli. Mostrare che non sono invincibili. Dir loro a muso duro:
"Fin quassù siete saliti. Ora incomincia la vostra discesa".