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Il teatrino dei pupi – Le “ingenue” esternazioni di un Presidente a vita

Hanno suscitato sconcerto, stupore e rabbia (vera o simulata) le dichiarazioni rese dal Presidente a vita la scorsa settimana in televisione, che lasciavano intravvedere un possibile accordo sottobanco tra Giudici e Borradori – forse più che tra PLR e Lega – nella corsa al Sindacato luganese.

Giudici, che è un politico di enorme esperienza e certamente ha nervi saldi, ha reagito con fermezza, pubblicando – tra l’altro – un messaggio sulla sua pagina Facebook, che è stato letto e commentato ampiamente (ReGiorgio, da bravo neofita, si sta affezionando ai social!) Eccolo:

“Sono state presentate le liste per le elezioni del 14 aprile. Comincia quindi l’avvicinamento all”appuntamento elettorale. Qualcuno ha insinuato di accordi o di sotterfugi preelettorali . Respingo nel modo più categorico queste insinuazioni che non fanno onore a chi le afferma. Nel mio percorso politico non è mai esistito  questo modo di procedere poiché non fa parte della mia cultura politica. Ho sempre fatto le mie campagne elettorali in modo aperto e trasparente con i successi che sono lì da vedere. Penso peró che in questo frangente una mente diabolica abbia inventato tutto questo casino per  camuffare situazioni di loro tensioni interne. Io vado avanti tranquillamente per la mia strada convinto che il risultato sarà positivo. Ai futuri elettori l’augurio di non cadere nei tranelli di una campagna mediatica fatta solo per poter avere a proprio favore visibilità e riflettori permanentemente accesi.”

A questo punto i casi sono solo due (per un semplice come me; per altri, più intuitivi ed astuti, magari tre o quattro…)

A) Siamo in presenza di un puro teatrino. Puramente provocatoria (e fondata sul nulla) l’ingenua sortita del Nano. Finta la rabbia di Borradori. Con la “riconciliazione” in via Monte Boglia come finale di commedia. È possibile? Sì.

B) In casa leghista il nervosismo aumenta vistosamente. Non è elegante citare se stessi ma talvolta è necessario. Ho già scritto: giocare la carta Borradori a Lugano è stata una mossa audace, ingorda e pericolosa. Assolutamente perfetta in caso di vittoria trionfale: tre eletti, il sindacato (e Foletti in governo). Per il PLR la perdita di Lugano – una città che è salita sempre più in alto, una “città-stato”, come ama dire Giancarlo Olgiati – sarebbe un disastro di prima grandezza e un’umiliazione senza pari. Molto imperfetta, e pericolosa, in caso contrario. Perché se l’operazione va buca mancherà fatalmente una poltrona. Borradori, Bignasca, Quadri: questo l’ordine “naturale” che abitualmente abbiamo in testa, ma anche questo non è garantito al cento per cento. Chi ha paura? Difficile dire. Forse tutti. Alcuni addirittura azzardano: Borradori potrebbe rimanere alle Orsoline. Già. Ma sarebbe uno scorno senza pari! Dopo tutto quello che ha fatto, irresistibilmente attratto da quella che è, sempre più, la poltrona più desiderata del Cantone.

Un notevole blogger, leghista – tanto interessante quanto antipatico e acido (ma non so chi sia) – non ha esitato a condannare – postando sul portale di Marco Bazzi – l’ “operazione Borradori” compiuta dal suo stesso partito a Lugano: non necessaria, improvvida, inutile, anzi dannosa… Le parole esatte non le ricordo più. Una domanda: quanti leghisti la pensano come lui?

ADDENDUM. Il presidente del Gran Consiglio Michele Foletti ha voluto dire la sua sul foglio radico-socialista. Ha scritto, tra l’altro: “Un partito (PLR)  ostaggio di una sola persona. Un partito incapace di affrontare questa persona e mettere le cose in chiaro; un partito incapace di salvare il suo futuro sacrificando il potere di una singola persona”. Con tutto il rispetto dovuto all’alta carica istituzionale (mancherebbe) queste sono frasi poco meditate, anzi abbastanza sciocche. La verità è totalmente diversa. Vero è che in questo frangente il PLR può essere salvato da una sola persona. È un bene? È un male? Non ho intenzione di esprimermi su questo punto. È così e basta. Ve l’immaginate il Partito impegnato in questa durissima, spietata elezione con ReGiorgio in villeggiatura a Madonna d’Arla e Giovanna Masoni (con tutto il rispetto, è una valida candidata) in campo da sola con gli altri (anche loro validi) candidati? Pensateci tre minuti, poi ditemi. Se vi piace, bloggate pure.

Francesco De Maria


Relatore

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