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“Sindaco latitante!” – Il Nano va all’attacco in conferenza stampa

Provate a domandarmi dove preferisco le conferenze, le conferenze stampa, le lezioni di “Divina Commedia”, gli aperitivi, i vernissage… Vi risponderò sempre, invariabilmente: all’Hotel Dante. Perché non devo prendere la macchina; esco a piedi di casa, passo i giardinetti di Besso ormai liberati dalla droga, attraverso la stazione e m’imbuco nella funicolare. Galleria-cattedrale-galleria. Sono arrivato. I leghisti fanno crocchio davanti all’ingresso, la prima che scorgo è la gentile Amanda Rückert, una candidata assolutamente da non sottovalutare.

Chi si attendeva enormi bombe da questa conferenza stampa sarà certo rimasto deluso. Una prestazione onesta, non dico di no, ma senza colpi d’ala. C’erano tutti, i candidati, non ne mancava nessuno: Borradori, il Nano, Quadri, Foletti, Rückert, Ortelli, Paparelli. Il Presidente a vita attacca direttamente ReGiorgio (che è, oggi più che mai, l’unica barriera tra la Lega e il trionfo). “Il Sindaco da (almeno) due anni in Municipio è latitante. Latitante!” Ripete la parola, voluttuosamente, per ben quattro volte. Così mi dicono (però io non le ho contate). “In 13 anni non ho mancato a una sola seduta. Ma lui è latitante. Opere per 600 milioni di franchi (!) sono sul tavolo ma lui, con la sua latitanza, le ha rallentate. E adesso vorrebbe realizzarle in un mese e mezzo!” L’astuto Paparelli coglie la palla al balzo e completa abilmente il discorso del Capo: “È stato latitante anche in Consiglio Comunale”.

Non poteva mancare una domanda (che è stata la prima) sulla sceneggiata televisiva di settimana scorsa. L’ha posta a Bignasca il professor De Maria, intrufolatosi tra i giornalisti: “Perché Lei ha fatto quella*** dichiarazione? Ha pensato alle conseguenze, ai sospetti? Era una pura provocazione?” Risponde il leader, non troppo imbarazzato: “La Lega… è uno stato d’animo (buona questa). Non era una provocazione. Il mio stato d’animo quella sera era pacifico. Volevo evitare una guerra. Ma ora il dado è tratto, il Rubicone varcato, indietro non si torna. Se i liberali ci fanno la guerra°°°, non ci tireremo indietro”.

*** In caso di esiguo distacco tra Borradori e Giudici, non escludeva (il Nano) un accordo a vantaggio del “vecchio” sindaco, in attesa del “nuovo”, ciò che ha scatenato i peggiori sospetti di un accordo sottobanco, o “inciucio”. (Finte) botte da orbi a beneficio della platea, incontri notturni nelle cantine più profonde e nelle grotte più sperdute…

°°° Parole che suonano comiche: il PLR sta solo cercando di non farsi buttare a terra


POST SCRIPTUM. L’ottimo portale di Marco Bazzi, che comunque ha una certa tendenza a drammatizzare le cose, riporta (come sempre velocissimo) questa reazione di ReGiorgio:  “Mi dispiace molto per quanto ha detto il collega Giuliano Bignasca: è un attacco gratuito e vile nei miei confronti. Un attacco sotto la cintura. Da lui  non me lo sarei mai aspettato. Forse Bignasca dimentica che io due anni fa ho rischiato di rimanere in carrozzella dopo essere caduto da un’altezza di tre metri. Quell’incidente mi è costata la rottura dei laterali delle vertebre”.

Comprensibile ma, forse, troppo emotivo. In verità i toni si stanno inasprendo.


PROGRAMMA IN 21 PUNTI

È stato consegnato ai giornalisti. Scorriamolo velocemente insieme. UNO. Giù le mani dal moltiplicatore: 70% e non un franco di più. TRE. Correggere il PVP (interessante che non ci sia scritto: liquidare il PVP…)  OTTO. Difesa “energica” della piazza finanziaria. Qui la critica la faccio io: queste han tutta l’aria di vuote parole (sì, certo, non sono le uniche)  DODICI. LAC, trasferirlo a una fondazione o a un fondo d’investimento, per risparmiare.  TREDICI. Ridurre “sostanziosamente” i 17 milioni assegnati attualmente alla “k”ultura. Chiudere villa Heleneum (villanamente apostrofato come “museo delle carabattole africane”) e vendere l’edificio per 30 milioni.  QUATTORDICI. Allestire un elenco degli immobili pubblici (della Città) che possono essere venduti nei prossimi 3 anni. Se si pensa di “pareggiare” i conti correnti vendendo palazzi,  giudico l’idea – nessuno si offenda per favore – DEMENZIALE.  QUINDICI. Frenare la speculazione edilizia. Adesso lo dici? Nano, pensavo che ti piacesse!  SEDICI. Naturalizzazione: solo a chi la merita. Giustissimo.  DICIASSETTE. Dog park. Preannuncia voto favorevole: Pierre Rusconi.  DICIOTTO-VENTUNO. Amanda sei tutti noi! (con forte sostegno da parte di Ticinolive). WiFi gratuito, banda larga, internet, telefonini, applicazioni (“apps”), Twitter, Facebook. Splendido. Questo, per sommi capi, il programma.


Relatore

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  • Veramente poco elegante rivangare le disavventure di salute degli avversari.

  • Interessante commento della Regione (ripreso dal portale di Bel Ticino) sulle esternazioni del Nano.

    "Ma, con Borradori a Palazzo civico seduto accanto a Bignasca, non sarà una diarchia. Il vero uomo forte è lui: Marco Borradori."
    Io aggiungerei almeno due cose.
    --- Prima del bel quadretto con la diarchia e Borradori dominante: come la Lega vivrebbe una (assolutamente possibile) sconfitta
    --- Neppure mi sentirei di escludere una Borradori-Quadri

    • La lega sembra voglia operare un gambitto, ovvero sacrificare una poltrona a Bellinzona (ben difficilmente il subentrante riuscirà ad essere confermato alle future elezioni) per assicurarsene una terza ed il sindacato a Lugano. Gioco rischioso, vedremo in seguito se pagante. Rischia tanto di finire in modo assai maldestro.

  • Leggendo le ultime mi ritorna in mente un eminente professore di filosofia del diritto profondamente scandalizzato da un graffito sul muro della mensa dell'università di Neuchâtel: "Plus de crème dans les millefeuilles!"

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