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Dall’Italia – I tedeschi tacciano, non siamo malati – Riecho blog – Born to be free

Grande Giorgio, sei tutti noi!

Ma cosa vogliono questi tedeschi? Eleggiamo chi vogliamo, noi. Bene ha fatto Napolitano ad annullare l’incontro! Devono smetterla di rompere, questi tedeschi. I clown sono loro, con quei cognomi impronunciabili!

Bravo Giorgio, ieri di nuovo ti sei fatto valere con quello Scioibel. L’Italia non è allo sbando. Il contagio prevede una malattia, e l’Italia non ha nessuna malattia. Diglielo!

Fine del teatrino italiota. Ora le cose serie:


Il debito pubblico è al 130% del Pil;
Ci sono comuni, province e regioni in dissesto finanziario;
Lo Stato ha un debito nascosto nei confronti delle aziende per 140 miliardi di euro;
L’INPS ha un deficit di oltre 10 miliardi di euro;
Le aziende italiane in quattro anni hanno bruciato 500 miliardi di fatturato;
Tre aziende su cinque sono costrette a chiedere prestiti per pagare le tasse;
Negli ultimi cinque anni abbiamo perso 7 punti di Pil e oltre mezzo milione di posti di lavoro;
La disoccupazione è oltre l’11%, quella giovanile oltre il 38%, i precari sono quasi 3 milioni;
Le ore di cassa integrazione autorizzate continuano ad aumentare, a gennaio sono state 88,9 milioni;
Per la prima volta il numero di emigrati ha superato quello degli immigrati;
I valori immobiliari crollano, il mercato è bloccato, i negozi non vendono più;
Le aziende delocalizzano, i capitali fuggono;
Monte dei Paschi di Siena, l’istituto bancario più antico del mondo, è in bancarotta;
Il governo Monti ha messo solo tasse e non ha cambiato una virgola del sistema;
Ora con il Paese ingovernabile la borsa va giù e lo spread su…

Devo continuare…?


Qui non c’è una malattia. Qui c’è un accanimento terapeutico su un corpo ormai inerme. Morirà, non c’è niente da fare. Il punto di non ritorno è stato superato. Urlare non cambia la realtà. Perdete la speranza, il sistema non si autoriforma per natura. Una soluzione politica non esiste.

Un paio di giorni fa, i servizi segreti hanno rilasciato il proprio rapporto al Parlamento, in cui si afferma che la crisi alimenta tensione sociale (non l’avrei mai detto!): “Secondo gli 007 il «massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali» ha contribuito a contenere le tensioni che sono andare accumulandosi in diversi ambiti, dalla protesta degli autotrasportatori in Sicilia alla campagna contro Equitalia, dalla Tav alla scuola. Ora però, «in assenza di segnali di un’inversione del ciclo congiunturale – si legge – l’incremento delle difficoltà occupazionali e delle situazioni di crisi aziendale, potrebbe minare progressivamente la fiducia dei lavoratori nelle rappresentanze sindacali, alimentare la spontaneità rivendicativa ed innalzare la tensione sociale, offrendo nuove opportunità ai gruppi dell’antagonismo», per «intercettare il dissenso e incanalarlo verso ambiti di elevata conflittualità».”

Il punto è molto semplice: crisi economica porta a malcontento popolare. La risposta dolorosa ma razionale sarebbe il taglio feroce di burocrazia, spesa pubblica, tasse ecc.. ma la democrazia è per definizione irresponsabile e irrazionale.

La risposta che verrà data dal sistema a questa condizione sarà da una parte l’utilizzo di ammortizzatori sociali, sussidi, redditi di cittadinanza e dall’altra inasprimento della sicurezza, del controllo fiscale, controllo politico, controllo finanziario.

Un inferno per le persone che amano la libertà, che vogliono lavorare, produrre, inventare, vivere. La soluzione non è politica. La soluzione è individuale.

Riecho
Editor EconomiaeLiberta.com


Relatore

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