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L’India e gli stupri di gruppo – di Guido Robotti

Riflessioni su un fenomeno di nuova insorgenza

La società indiana è culturalmente poco incline alla violenza e l’India per il turista è considerata una meta relativamente sicura. Nella cultura induista inoltre, al di là di una chiara distinzione dei ruoli tra i sessi, la donna gode(va) storicamente comunque di rispetto. I ripetuti episodi di stupro di gruppo ai danni delle donne, l’ultimo dei quali avvenuto a danno di una turista svizzera e che quindi ha particolarmente colpito l’opinione pubblica del nostro paese, meritano quindi a mio avviso un approfondimento.

Come già segnalato in un precedente articolo, in India il numero degli uomini supera quello delle donne di quaranta milioni e questo in quanto circa 50’000 feti femminili vengono sottoposti ad una interruzione di gravidanza ogni mese. Questo comportamento deriva per inciso dall’usanza socialmente radicata di fornire una dote adeguata alle figlie femmine Il rischio che la discrepanza numerica tra i sessi portasse a turbamenti all’interno della società era stato già da tempo sottolineato e al di la di eventi estremi nella realtà del paese la condivisione di una “moglie” tra i diversi fratelli é ormai una realtà, che mina il tessuto sociale della classe media e medio bassa.

Non possiamo inoltre dimenticare che questo avviene in paese emergente destinato a giocare un ruolo principale nello sviluppo economico a livello globale. L’India nel 2050 sarà verosimilmente il paese più popoloso del pianeta ed una delle cinque maggiori economie del globo e la cultura indiana sarà verosimilmente vista quale esempio in molti paesi emergenti. Purtroppo il problema del disequilibrio tra i sessi é destinato ad acuirsi nei prossimi decenni, in quanto l’accesso alla diagnostica ecografica e la possibilità di fare eseguire un’interruzione di gravidanza clandestina sono diventati nettamente più facili, anche per fasce a basso reddito.

Il problema è talmente grave, che non solo l’interruzione di gravidanza basata sul sesso, ma anche la sola determinazione del sesso del feto tramite ecografia in India è considerata un reato perseguibile penalmente. Il governo indiano ha inoltre promesso pene più severe per gli stupratori e nel caso della violenza sui turisti svizzeri la polizia e la giustizia indiana hanno agito con celerità ed efficienza esemplari. Anche se personalmente sono un sostenitore di una giustizia severa, nello specifico ritengo che senza un radicale cambiamento culturale del problema del gendericidio femminile anche quello degli stupri non possa trovare soluzione.

Guido Robotti

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