“Io sogno di sciogliere Besso pulita! (quando la droga non ci sarà più)” – Intervista a Ugo Cancelli

Ugo Cancelli, fondatore e presidente di Besso pulita!, è conosciuto non solo nel suo quartiere, ma anche in tutta la Città e oltre. Questo leader carismatico della lotta anti-droga si presenta oggi quale candidato al Consiglio comunale sulla lista del PLR. Un’intervista di Francesco De Maria.

Francesco De Maria  Quando nasce Besso Pulita! ?

Ugo Cancelli  L’Associazione è nata circa sei anni fa. È stata la risposta della gente a una situazione insostenibile: il quartiere di Besso letteralmente in mano ai trafficanti. La gente esasperata, ha reagito al degrado rioccupando il proprio territorio. Civilmente e nel rispetto delle leggi. Senza fare la polizia o i vigilantes, ma con passeggiate e una presenza ben visibile nel quartiere. Lottando contro l’indifferenza. Cercando di far capire alla gente che bisogna ritrovare i propri valori e la propria identità. I cittadini hanno dei diritti, ma anche dei doveri. È stata una reazione forte, civile e responsabile, che ha dato i suoi frutti.

Mettiamo a confronto la situazione nel quartiere nel momento in cui nasce l’associazione con la situazione attuale. Che cosa è cambiato? E quanto?

UC  All’epoca la popolazione aveva paura. Una mia vicina mi confidò che doveva far fare i bisogni al proprio cane sul balcone perché aveva paura di uscire. C’era tanta microcriminalità: quella che gira attorno agli spacciatori. Il territorio era controllato dai dealer. La gente si rinchiudeva in casa e se ne fregava di quello che succedeva fuori.  Cominciava a nascere un sentimento di “abbandono” e cresceva la collera. C’era chi minacciava di risolvere i problemi con la forza. Persino chi voleva “militarizzare” il quartiere.  Abbiamo lavorato per riunire le forze: la fiaccolata con oltre 2’500 persone e la sfilata dei bambini sotto la pioggia lungo via Besso ha smosso le coscienze. La gente ha reagito. Besso Pulita! ha organizzato manifestazioni, eventi, serate, ha fatto prevenzione. Abbiamo rioccupato pian piano il territorio con mercatini, risottate e feste. Creato occasioni di socializzazione. La fiducia è rinata pian piano. La lotta ai trafficanti e agli acquirenti (segnalavamo agli agenti il numero delle targhe sospette) ha portato i suoi frutti. La polizia e l’antidroga hanno rafforzato la loro presenza. Ora, il territorio è stato grossomodo riconquistato: gli spacciatori non fanno più su e giù lungo via Besso. Sono diventati “invisibili”. Si concentrano alla stazione e nei dintorni. Ci sono ancora, ma hanno altre modalità operative. Si sono spostati. Ora la gente ha meno paura ed esce tranquillamente anche la sera.

Con quali modalità si è sviluppata l’azione di Besso pulita?

UC  Il lavoro e l’impegno sono stati enormi. Prima di tutto, abbiamo dovuto costruire e ottenere la fiducia della gente. Abbiamo dovuto evitare il confronto con i trafficanti e gli acquirenti; superare la reticenza delle autorità e avviare il dialogo con la polizia e tutte le forze dell’ordine; conquistare credibilità; avere autorevolezza e definire un modello. Evitare confronti e polemiche inutili, senza però mai porgere l’altra guancia e difenderci da attacchi gratuiti. Non tutti, purtroppo, hanno ancora capito la nostra azione. Molti ci hanno definito razzisti soltanto perché non volevamo gli spacciatori sotto casa (all’inizio lo spaccio era controllato da giovani di colore, la maggior parte dei quali asilanti) e chiedevamo che i richiedenti non fossero alloggiati nel quartiere per evitare loro di cadere nella rete dei trafficanti che li usavano per venere le bolas. Un’accusa facile e puerile, senza alcun fondamento. Utilizzata da chi non aveva altri argomenti. Ma, non abbiamo mai ceduto. Siamo andati avanti per la nostra strada. Abbiamo cercato di far capire che solo salvaguardando i nostri valori e la nostra identità si diventa più forti e si possono così affrontare situazioni difficili. Si accettano e ci si apre gli altri. Si capiscono le differenze. Si evita una omologazione che è deleteria e che trasforma una società sana in una poltiglia priva di forza e incapace di reagire e avanzare.

Il Municipio di Lugano aiuta Besso Pulita?

UC  Dopo una prima fase di “studio” e di “conoscenza” reciproca, le autorità hanno capito il nostro lavoro e quali erano i nostri obiettivi. Hanno compreso che facevamo sul serio. Il Municipio ci ha sostenuto e ci sostiene (chiaramente entro i limiti della nostra azione). Ci ha concesso anche un piccolo contributo finanziario e ne siamo molto grati. Uno dei “complimenti” che ricordo volentieri è stato quello di un municipale che tempo fa ci ha “imputato” di esercitare pressioni sul suo dicastero. È stata la conferma che aveva capito il nostro lavoro e che bisognava essere più attenti ai segnali della gente. Che occorreva rispondere alle paure della popolazione e alle richieste di sicurezza, con fatti e non con vane promesse. Per me è stato un importante stimolo.

Perché ha deciso di candidarsi sulla lista del PLR ?

UC  Semplicemente perché da sempre credo nei valori che difende il PLR. Perché credo al dialogo, all’ascolto e come ben dice lo slogan del PLR di questa campagna, credo fermamente alla libertà, alla concretezza e alla generosità. Valori che ho dimostrato di difendere e che sono sicuro permetteranno alla nostra città di continuare a crescere per il bene della popolazione.

Se sarà eletto in Consiglio Comunale, come intende portare in quell’assemblea il suo discorso contro la droga?

UC  Il mio “discorso” non si limita alla droga. Come detto, per combattere il fenomeno dello spaccio occorre ritrovare e promuovere i valori che hanno fatto grande la città di Lugano.  In poche parole: essere forti per aiutare chi ha veramente bisogno. Recuperare la vita e la solidarietà di quartiere. Con i fatti e non con le parole. Sul fronte della droga, sarò in prima fila per combattere i venti di liberalizzazione: oppormi a chi vuole liberalizzare la droga sostenendo che lo stato ha perso la guerra contro i narcotrafficanti e la loro infiltrazione negli organi vitali della nostra società. Noi siamo sufficientemente piccoli e vigili per controllare il nostro territorio. E quindi, dobbiamo controbattere la rassegnazione e l’indifferenza. Io sono nato a Olivone e mi hanno sempre insegnato che bisogna lottare per ottenere qualche cosa. Quindi non retrocederò di un centimetro: credo nello stato di diritto e lotterò affinché siano rispettate le leggi, che vanno applicate e che devono essere adeguate alle nuove situazioni.

Il PLR (ticinese, risp. svizzero) ha una sua linea politica ben definita sulla droga? Se sì, lei la approva?

UC  La linea del PLR è per una maggiore severità contro lo spaccio e, in generale, è favorevole a un giro di vite contro la criminalità. I quattro pilastri della politica della Confederazione in materia di dipendenze (prevenzione, terapia, riduzione dei danni e repressione), molto pragmatici, secondo me dovrebbero tuttavia essere aggiornati alle nuove realtà e soprattutto bisogna combattere maggiormente le “nuove” e micidiali droghe in circolazione, senza dimenticare di accentuare la prevenzione sui giovani.

Che cosa pensa delle teorie del dottor Nussbaumer? Hanno un fondamento scientifico?

UC  Non sono assolutamente contro l’uso della canapa per scopi terapeutici, a condizione che siano rigorosamente rispettate le prassi e procedure mediche definite a livello nazionale. Non vorrei che si abusi di questa “apertura” e creare falle nel “sistema” (come in certi stati USA) per ottenere la liberalizzazione. Altrimenti ritorneremo al periodo dei canapai con tutte le conseguenze che abbiamo avuto. Nussbaumer ha accusato Besso Pulita! di “promuovere la criminalità” perché lotta contro lo spaccio. Scherzosamente, qualcuno ha detto che queste sue asserzioni sono la prova che il consumo di canapa fa male…..

Considerando il problema sotto il profilo politico, si può parlare di posizione “di Destra” e posizione “di Sinistra” di fronte alla droga?

UC  Chiaramente la “destra”, in generale, reputa positiva (anche se c’è chi vorrebbe un ulteriore giro di vite) e pragmatica la politica adottata dalla Confederazione. La sinistra, forse memore del 68, è più “permissiva” e vorrebbe se non liberalizzare, almeno depenalizzare o “regolamentare” il fenomeno sostenendo che si toglierebbero i profitti al narcotraffico globalizzato. Soltanto che, quando il problema tocca da vicino una famiglia, quando un figlio si buca o si fa di cocaina, allora, le teorie vanno a farsi benedire e ci si chiede: “Perché è capitato a me, alla mia famiglia?”. Allora, non si sa più cosa fare. A che santo rivolgersi. La vita diventa un calvario per tutti. E questo per aver voluto “provare”, fare come gli altri del gruppo. Perché si dice: “smetto quando voglio”. Ma poi, non si può più venirne fuori. Si trascina tutta la famiglia in un vortice dal quale difficilmente si riesce a uscirne. È un dramma, un inferno. Quindi, la droga non è un problema di destra o sinistra. È un problema della società, da affrontare seriamente e combattere, prima che travolga i nostri giovani, che già devono lottare duramente per trovare un lavoro e farsi largo in questo mondo sempre più difficile e individualista.

Un’accusa molto frequente: coloro che s’impegnano a fondo contro la droga cadono facilmente nel pregiudizio razzista. È un’accusa fondata?

UC  Come detto in precedenza, è l’accusa puerile che avanza chi non ha altri seri argomenti da portare.

Come vede il futuro di Besso pulita?

UC  Il mio sogno sarebbe di sciogliere l’Associazione perché non c’è più spaccio, acquisto o consumo di droga. Perché il quartiere e la città sono veramente a misura d’uomo, rispettosi dell’ambiente, accoglienti e aperti. Perché la gente è solidale, con solidi valori e principi. Ma questo, è solo un sogno. Quindi, dovremo continuare a lavorare e cercare di far attecchire il nostro modello negli altri quartieri e anche oltre poiché dopo Biasca, dove è stata creata un’analoga associazione (B-Clean) abbiamo portato la nostra esperienza pure a Losanna, città interessata a quanto facciamo e veramente colpita dal fenomeno dello spaccio e della criminalità.


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