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Lugano: il cuculo e la paura – UDC Lugano

Il cuculo è un uccello noto per fare l’uovo nel nido di altri uccelli. Un atteggiamento parassitario e infido del tutto simile a quello della Lega dei Ticinesi nei confronti dell’UDC che, successo già altre volte in passato (vedi la cavalcata del tema frontalieri lanciato dalla nostra campagna Balairatt alle scorse elezioni cantonali), oggi la Lega ripete con il suo appello al voto utile apparso oggi nel Mattino della Domenica.

La paura menzionata nel nostro titolo è invece quella della Lega di non riuscire a fare il terzo seggio in Municipio a Lugano a scapito del PLRT. E dunque, all’improvviso, anche l’elettorato UDC, da sempre bollato dalla Lega come insignificante, viene riscoperto come determinante. Gli “utili idioti” del primo partito svizzero fanno dunque comodo per soddisfare le ambizioni di via Monte Boglia e rifornire di nuovi cadreghini il movimento leghista. Cadreghini di cui ha evidentemente bisogno per sistemare tutti i suoi candidati più velleitari che hanno ormai raggiunto un numero superiore alle potenzialità di cui dispone il partito, e in mancanza dei quali rischia di avviare una sorta d’implosione potrebbe avvenire non appena, terminate le comunali, si aprirà il fronte cantonale per la successione di Marco Borradori in Consiglio di Stato. Già adesso, infatti, seppur ancora velati, non mancano auspici e pressioni affinché il subentrante naturale Michele Barra abbia a “opporre il gran rifiuto” per favorire la nomina di un outsider non eletto, alla faccia del rispetto della volontà popolare.

D’altro canto anche la presenza di Attilio Bignasca, Lorenzo Quadri e Michele Foletti nella lista del Consiglio comunale di Lugano la dice lunga sull’importanza vitale che queste elezioni rivestono per la Lega. Il buon Quadri potrà dunque accomodarsi su una comoda sedia in Municipio, una in Consiglio nazionale, eventualmente una in Consiglio comunale e, se proprio andasse male, una in Consiglio di Stato in quanto primo subentrante. C’è ancora qualcuno che crede che l’interesse primario di costoro sia il bene della comunità? E per fortuna che era la sinistra il partito dei culi di pietra! La Lega dei Ticinesi si trova in un evidente stato confusionale e non sa più cosa estrarre dal cilindro per raggranellare qualche voto. Ma, purtroppo per lei, il cilindro ha perso la sua magia e rifiuta di cacciar fuori conigli.

Parlano di “voto utile”, ma utile a chi? Ovviamente alla Lega, la cui utilità reale per il cittadino è andata vieppiù scemando rispetto agli anni d’oro di inizio ’90. In effetti, alla prova dei fatti il partito di maggioranza relativa in Governo non ha certo brillato per iniziative che permettessero di frenare l’invasione dei frontalieri, la crescita della criminalità e la diminuzione di opportunità professionali per i nostri giovani. Il Mattino della Domenica per primo ha sempre definito il suo Governo con lo spregiativo di “Governicchio” e ora si spende per averne una replica a Lugano. Un progetto politico che per la verità non convinceva neppure all’interno della Lega e le svariate retromarce ne sono la più chiara dimostrazione.

Certo, per l’UDC luganese sarebbe stato molto più semplice barattare il proprio sostegno con qualche sedia nei consigli d’amministrazione o qualche vantaggio per alcuni dei suoi membri, ma ciò che anima il nostro partito non è il guadagno personale bensì la volontà di portare avanti delle idee, dei progetti senza gettare fumo negli occhi degli elettori. Volontà e forza che, ad esempio, è mancata alla Lega dei Ticinesi allorquando si è trattato di riprendere il Dipartimento delle Finanze e dell’economia. Dipartimento cruciale per i temi che ci stanno a cuore e per mettere in atto le promesse fatte in campagna elettorale non più tardi di due anni fa.

Voto utile? Magari lo sarebbe, se la Lega avesse dimostrato finora di saper tenere fede alle sue promesse e alle aspettative che il popolo aveva in lei. No, l’unico voto utile è quello volto a rafforzare l’UDC!

UDC Sezione Lugano


Relatore

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