INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
Come riporta TeleTicino in data 12.04.2013, verso la metà di giugno, tramite una decisione del CdS, partirà un progetto pilota di un anno proposto da DECS e Provincia di Como per creare una rete di aziende tale da permettere agli italiani di compiere o completare il proprio apprendistato in Ticino ed ai ticinesi di farlo in Italia.
A breve, come riporta TeleTicino, verranno definiti i settori aziendali precisi per questo progetto.
Ed infine, come ancora indica l’emittente di Melide, ma aspetto ancora più rilevante, ciò permetterà di fornire agli apprendisti italiani un certificato di apprendistato equivalente a quello svizzero.
Va rilevato che tutto ciò è in totale controtendenza con i bisogni cantonali, visto il numero di frontalieri già presenti in Ticino (che supera la soglia dei 50’000), visto il loro costante aumento e visto il trend sostitutivo in atto.
Per questo motivo chiedo al lod. CdS:
— Ha il lod. CdS calcolato il rischio di un ulteriore aumento di personale frontaliero?
— Ha il lod. CdS stimato il rischio di un aumento ulteriore del tasso di disoccupazione giovanile in Ticino?
4. Se già oggi i ticinesi che lavorano in Italia sono pochi mentre gli italiani che lavorano in Ticino sono tanti, come può un progetto del genere essere utile al nostro Cantone?
Con ogni ossequio
on. Michele Guerra
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