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Legge sulle armi. La peggior sconfitta di Barack Obama

La strage di Newtown ha insegnato poco. Lo schiacciante consenso nazionale attorno al rafforzamento di un insieme lassista di leggi sulle armi è durato poco. L’unica cosa che conta per questi legislatori è un’alleanza cieca e sconsiderata con la lobby delle armi.

Così si legge in un editoriale del New York Times, dopo che mercoledì il Senato americano ha respinto una misura atta a rendere obbligatorie le verifiche di antecedenti prima della vendita di armi.
Uno smacco cocente per la riforma promossa dal presidente Obama.
“La più grande sconfitta del presidente – scrive il giornale online Politico – Mai prima d’ora Obama aveva messo tanta forza morale e mezzi politici su un soggetto tanto importante.
L’emozione e la collera espressi da Obama nel suo discorso mostrano la misura della sua delusione e della sorpresa di fronte a questa sconfitta.”

“Il popolo americano cerca di capire – ha commentato Obama – come qualcosa sostenuto dal 90% delle persone non possa essere realizzato.”
La proposta era sostenuta da una schiacciante maggioranza di americani e dalla maggioranza al Senato. Tutti erano d’accordo sull’importanza di questa misura di fronte alle lacune del sistema. Invece mercoledì al Senato la maggioranza richiesta di 60 senatori su 100 non è stata raggiunta : 41 senatori repubblicani e 4 senatori democratici hanno votato contro.

Il New York Times scrive che questi senatori hanno ucciso l’ultima speranza per instaurare una legge sensata per la riduzione della violenza causata dalle armi.
A detta del giornale il motivo della sconfitta è semplice : “La misura non ha mai avuto possibilità di essere accettata, così come è sempre stato per tutti i tentativi di regolamentazione dalla fine del divieto sulle armi d’assalto del 2004. Nella società il dibattito ha visto una certa evoluzione, mentre la dinamica politica non è mai cambiata.”

L’agenzia Bloomberg scrive che “Il voto ha ben rappresentato le industrie di armamenti, la National Rifle Association, una piccola banda di difensori del diritto del porto d’armi e un 16% di americani che vive nelle zone rurali. Il voto non ha rappresentato la maggior parte del popolo.”

“Al Senato è venuto a mancare il coraggio […] Troppi senatori sono indietreggiati davanti alla feroce opposizione della National Rifle Association – commenta il Washington Post.

Per questa minoranza di senatori, la deputata Gabrielle Giffords, gravemente ferita in una sparatoria nell’aprile 2011 ha una sola parola : “Vergognatevi!” e poi aggiunge : “Questi senatori hanno deciso in base alla paura politica e freddi calcoli circa i fondi della NRA, che alle ultime elezioni ha speso circa 25 milioni di dollari in donazioni, lobbying e spese esterne.”

Il quotidiano newyorchese The Sun, opposto alla legge, considera che Obama e i partigiani della limitazione delle armi siano stati ciechi : “Si capisce quanto il presidente detesti la National Rifle Association e la lobby delle armi. Ma la NRA l’aveva avvisato sulla sorte che sarebbe stata riservata a simili misure.
Il problema è che Obama e i suoi non credono al secondo emendamento, mentre il senso di questo emendamento è che ogni americano adulto, onesto e rispettabile della legge deve avere la possibilità di portare un’arma.”

Redazione

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