COMUNICATO
La Lega dei Ticinesi accoglie con parziale soddisfazione (nell’ottica del “poteva andare peggio”) la decisione odierna del Consiglio federale di prorogare, in base alla clausola di salvaguardia, le restrizioni alla libera circolazione delle persone con i paesi dell’Europa dell’Est, con valutazione il 31 maggio se estendere le restrizioni anche agli altri Stati membri UE.
Si rileva tuttavia che il Consiglio federale si muove solo quando le difficoltà cominciano ad interessare le regioni dell’Altopiano, mentre non lo fa per le zone di confine.
L’applicazione della clausola di salvaguardia non è la panacea per i gravi problemi che incontrano i ticinesi a causa della libera circolazione delle persone; la clausola infatti non si applica ai permessi G (frontalieri). La sua applicazione costituisce comunque un chiaro segnale politico all’indirizzo dell’Unione europea: la libera circolazione delle persone è molto problematica per la Svizzera e in particolare è deleteria per le regioni di confine; di conseguenza, si impongono urgentemente dei correttivi incisivi – o la disdetta dell’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone.
La Lega dei Ticinesi insiste sulla assoluta necessità di tornare a far sì che i residenti abbiano la precedenza nelle assunzioni, come pure di limitare l’invasione da parte di padroncini e distaccati italiani che il nostro Cantone sta subendo.
Lega dei Ticinesi
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