Venerdì 3 maggio una macchia solare è “esplosa” in un magnifico brillamento. L’enorme energia immagazzinata nel suo campo magnetico è scoppiata dando vita a una protuberanza solare di magnitudo 5.7, un livello medio. Il plasma è comunque salito di 200’000 chilometri sopra la superficie del Sole.
I brillamenti solari sono esplosioni che si producono nella fotosfera, la superficie visibile del Sole dove la temperatura si aggira tra i 4.000 e 8.000 ° in prossimità di una macchia solare (aree più scure del Sole) dove il campo magnetico locale si contorce fino a spezzare le proprie linee e poi si ricompone.
L’energia che viene emessa è paragonabile a quella di miliardi di tonnellate di tritolo e fuoriesce sotto varie forme: raggi gamma, raggi X, elettroni e protoni.
Gli scienziati classificano i brillamenti solari in base alla loro intensità. Quelli di classe M sono eventi di media forza, i più deboli tra quelli che possono avere un impatto sulla Terra.
Il più forte tipo di tempesta solare è quello di classe X. Quando è diretto verso la Terra può costituire una minaccia per gli astronauti nello spazio e i veicoli spaziali, oltre a interferire con le comunicazioni, i segnali di navigazione GPS e a causare blackout.
(Fonte : Focus.it)
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