Tim Cook è chiamato a testimoniare davanti a una commissione parlamentare sui movimenti fiscali della società Apple e sulla sua preferenza a indebitarsi per investire piuttosto che rimpatriare i fondi depositati all’estero.
Il gigante californiano è accusato di evasione fiscale ad alto livello. Il senatore repubblicano John McCain ha accusato la società Apple di manipolare abilmente per non pagare le imposte : “Apple non si è limitata a trasferire i suoi profitti nei paradisi offshore a debole tassazione … Apple ha cercato il summum in materia di evasione fiscale.”
“La società ha creato entità offshore che detengono decine di miliardi di dollari, pretendendo di non avere alcuna residenza fiscale – ha commentato il senatore democratico Carl Levin, presidente della sotto-commissione permanente del Senato sulle indagini.
Secondo le conclusioni di Levin e McCain, Apple detiene in conti esteri 102 miliardi di dollari e da anni paga pochissime imposte sui benefici realizzati all’estero, sia negli Stati Uniti che in altri paesi.
Tim Cook ha reagito alle accuse dicendo che “Apple non ha mai fatto ricorso ad artifici fiscali. La società si situa fra i maggiori contribuenti statunitensi, con 6 miliardi di imposte pagate nel 2012.”
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