Oggi il Mattino della domenica pubblica un’interessante intervista di Mattia Sacchi con l’amico Tullio Righinetti, granconsigliere PLR per otto legislature (dal 1979 al 2011). Ci permettiamo di riprendere una delle sue risposte, molto schietta, sul “percorso” del suo stesso partito. Da meditare.
Lei ha segnato un’epoca del Plr cantonale, come vede il partito oggi?
“Ho vissuto due distinti periodi nel PLRT. Il primo, florido dal profilo economico e pure elettorale grazie ad una congiuntura, e forse anche alla presenza di persone carismatiche, che permetteva di lasciare dietro le quinte la grande differenza di veduta politica delle due anime. Ma in un secondo tempo ha avuto il predominio l’ala radicale, rendendo il PLRT un partito socialisteggiante. È stato un gravissimo errore e ancora se ne pagano le conseguenze. Io ho lottato con tutte le mie forze per cambiare qualcosa, ma gli schieramenti erano impari.
Oggi il partito non può sperare nulla di buono, anche il tentativo dell’ultimo corso non sta producendo risultati positivi. Il voto di Lugano lo ha detto chiaramente. C’è la convinzione che alle cantonali 2015 riconquisteranno il secondo seggio, ma ho l’impressione che si speculi più sulla presunta debolezza dell’avversario, piuttosto che fare un esame approfondito di quanto prodotto da chi rappresenta oggi il partito nell’Esecutivo. Osserverò incuriosito: chi schiererà il PLRT per il CdS nel 2015?”
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