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Gli islamisti egiziani pronti a una guerra santa in Siria

Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha annunciato che il suo paese sostiene la lotta del popolo siriano materialmente e moralmente.

Il Cairo e Damasco sono ufficialmente nemici. Sabato sera il presidente egiziano Mohamed Morsi ha annunciato la completa rottura delle relazioni diplomatiche con il regime del presidente siriano Bachar al Assad.
Morsi, che appartiene alla corrente religiosa dei Fratelli musulmani, si è espresso davanti a migliaia di islamisti radunati per una conferenza di sostegno alla Siria e ha annunciato la prossima chiusura dell’ambasciata siriana al Cairo, così come il rimpatrio dell’ambasciatore egiziano a Damasco.
Ha inoltre chiesto l’attuazione di una no-fly zone sopra il territorio siriano, denunciando l’intervento del Hezbollah sciita libanese accanto alle truppe del regime di Damasco.

“Il popolo egiziano sostiene la lotta del popolo siriano materialmente e moralmente – ha precisato nel suo discorso, percepito come un segnale di appoggio all’appello al djihad lanciato da diversi capi religiosi sunniti.
Giovedì scorso, durante una riunione al Cairo influenti figure religiose egiziane e del mondo musulmano avevano chiesto di condurre una guerra santa in Siria contro il regime di Bachar al Assad, appartenente alla minoranza alaouita.
Il giorno dopo migliaia di islamisti avevano sfilato scandendo slogan contro il presidente siriano. Il predicatore saudita Mohamed al-Oreifi aveva lanciato un appello al djihad in Siria, esortando i musulmani a unirsi contro il nemico. Parole che evidenziano quanto il conflitto siriano stia prendendo una connotazione religiosa.

Le dichiarazioni del presidente Morsi sono un evidente sostegno a questa guerra santa e si distanziano dalla prudenza mostrata dai vicini libici e tunisini. Potrebbero incitare alla radicalizzazione di taluni islamisti e minare la sicurezza anche in Egitto.
“Molti paesi arabi temono il ripetersi di uno scenario afghano. La loro paura è giustificata. Abbiamo diversi casi di persone partite combattere in Afghanistan e che una volta tornate in patria hanno condotto una guerra santa interna – ha commentato Dhia Rashwan, ricercatore presso il Centro al-Ahram per gli studi politici e strategici.

Redazione

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    • Come va la guerra che gli islamisti stanno combattendo per Israele in Siria?
      Pare che Hamas dopo il pagamento ricevuto dal Qatar abbia cominciato a sostenere direttamente il tuo esercito siriano libero...

      Siete carne da cannone per gli americani, ma proprio non volete capirla.....

    • Ma cosa vuoi che faccia l'Egitto? Ma di che fantasie vivi, bimbasalafita?

      Non siete in grado di controllare epidemie, si apprrossima una crisi alimentare e tutto quello che siete in grado di fare e gridare allauh akbar sperando che allah vi mandi qualkosa dal cielo?

      Fate pieta.

      Egitto: rischio crisi alimentare

      Al-Masry al-Youm (20/09/2012). All’allarme lanciato dal Rapporto di monitoraggio globale della Banca Mondiale per il 2012, si aggiungono ora le voci di diversi economisti egiziani. Le economie dei paesi dell’Africa Settentrionale e del Medioriente non hanno raggiunto gli “obiettivi di sviluppo del millennio”, ovvero l’autosufficienza alimentare. L’Egitto ad esempio importa oltre il 40% di generi alimentari necessari al soddisfacimento del fabbisogno nazionale, mentre per il grano la percentuale sale al 60%. Un sintomo di arretratezza dell’economia nazionale che espone questi paesi al rischio costante di aumenti improvvisi di prezzo e che significa, per decine di milioni di persone, la possibilità di trovarsi da un giorno all’altro a non poter provvedere al proprio sostentamento. “Il cammino verso il dimezzamento della percentuale di persone che soffrono la fame è decisamente rallentato in Medioriemte e Nord Africa”, si legge nel rapporto della Banca Mondiale, “in periodi di innalzamento dei prezzi dei generi alimentari il doppio fardello della malnutrizione e dell’indigenza cronica cresce, con possibilità di coesistenza di obesità e malnutrizione nello stesso nucleo familiare o addirittura nella stessa persona”. Sempre per quanto riguarda l’Egitto, uno degli indicatori di un’imminente crisi alimentare è la svalutazione che il nuovo governo dovrà affrontare nei prossimi mesi. Esaurite le riserve di valuta straniera, che finora hanno mantenuto costante il valore della valuta nazionale, ben presto la scelta sarà tra la svalutazione e la crescita esponenziale del debito. Un problema ben più serio di un film di pessima qualità.

  • Se l'egitto muove un soldato, il giorno dopo deve ricorrere agli aiuti internazionali.
    Non sono nemmeno piu in grado di monitorare edpidemie e cavallette.
    Questo e il grande risultato della primavera araba: il mondo arabo al collasso.
    Ma certi illuminati come Mammutta (che non si rende conto di combattere la guerra degli americani contro l'Iran) vorrebbero addirittura che la situazione peggiori oltre alla gia disastrosa situazione di oggi.
    Mammutta, i tuoi salafiti mercenari non sono altro che uno strumeno in mano agli americani.
    (Non dimentichero mai le tue parole sul portale mattiondelladomenica: "La giusta guerra contro il governo ateo e laicista di Assad")

    • Caro troll, non mi ricordo di quelle parole esatte, Assad é alawita e non ateo. Mostrami il link a a quell'articolo.
      È pure interessante vedere un troll che difende l'Iran e la Russia.

      • Cara islamista salafita che, senza saperlo, lavora per il Grande Satana Americao, io invece le ricordo come se tu le avessi scritte due minuti fa.

      • Ti rendi conto che il mondo arabo e semplicemente di fronte ad un collasso dal quale non si risollevera per i prossimi 500/1000 anni?

        Sunniti, fatevi massacrare ancora un po per la guerra del "Grande Diavolo" contro gli "erecti Iraniani".

        Spero che tu finalmente possa riconoscere (sventolando una bandierina con la stellina a sei punte) la tragedia in cui la fratellanza musulmana ti ha gettato.

      • Considerati i tuoi limiti, non devi pensare ad altro.

        "Se l'egitto muove un soldato, il giorno dopo deve ricorrere agli aiuti internazionali."

        Puoi sempre gridare allahu akbar.... magari la grande spada infuocata di miaometto cambiera le cose con una grande tempesta di meteoriti.....

        Ci speri veramente? (sul serio?)

  • Allora sto buffone islamista ha inviato l'esercito in Siria oppure racconta le solite balle?

  • Ecco il gran finale di questa primavera del cip.

    Gennaio 2013

    Egypt's Coptic Christians fleeing country after Islamist takeover

    Coptic Christian churches in the United States say they are having to expand
    to cope with new arrivals, as priests in cities like Cairo and Alexandria talk
    of a new climate of fear and uncertainty.

    "Most of our people are afraid," Father Mina Adel, a priest at the Church of
    Two Saints in Alexandria said. "Not a few are leaving - for America, Canada and
    Australia. Dozens of families from this church alone are trying to go
    too."

    Father Mina's church has an important place in the history of the Arab
    Spring. It was struck by a car bomb on New Year's Eve 2010, Egypt's worst
    sectarian attack in recent decades, in which 23 people were killed.

    After the bombing, liberal Muslim groups staged protests in support of
    Christians, printing posters showing the cross and the crescent interlinked
    which then went on to be symbols of inter-faith unity during the Tahrir Square
    protests three weeks later.

    But the victory of the Muslim Brotherhood in parliamentary and presidential
    elections has changed the mood - particularly as the biggest opposition party is
    the even more hardline Salafist movement which wants strict Sharia law
    implemented.

    "Salafis meet Christian girls in the street and order them to cover their
    hair," Father Mina said. "Sometimes they hit them when they refuse."

    President Mohammed Morsi has promised to respect Christians' rights, and
    issued a New Year message insisting Egypt was "one homeland for all". But
    several Brotherhood leaders and clerics issued thinly veiled threats against
    them during protests in late 2012, accusing them of being part of a plot to
    overthrow the government.

    The biggest change in attitudes has come since the passing of a new
    constitution giving Sharia law more prominence.

    "With the new constitution, the new laws that are expected, and the majority
    in parliament I don't believe we can be treated on an equal basis," said a
    congregation leader in Cairo's Church of St Mary and St John the Baptist.

    He said he knew a dozen families who had left already and 40 or 50 more
    friends who had applied - including, he added, liberal Muslim families who were
    also unhappy with the prospect of more restrictive laws.

    There were 2 Coptic churches in the United States 40 years ago, whereas there
    are now 200.

    The most recent opened in Arlington, outside Washington, last year. "We are
    trying to accommodate all of the new arrivals," said Atef Yacoub, a member of
    the area's Coptic community. "People are coming and staying by applying for
    asylum or seeking employment visas."

    The United States, like other countries, does not distinguish visa
    applications by religion, so there are no absolute figures. One estimate put the
    number of Coptic emigrants in 2011 at 100,000, of whom more than 40,000 went to
    the US.

    "There is no body counting those who leave the country, neither on the Coptic
    side nor on the part of our embassies abroad, so it's all just guesswork," said
    Ahmed el-Qoasni, former assistant foreign minister for Egyptians abroad.

    For most Christians, estimated to number between 6-8 million of Egypt's 85
    million population, flight is not an option, and many say the fear of Islamist
    takeover is worse than the reality so far. Most Christians are as poor as other
    Egyptians, currently afflicted by an economic as well as political crisis.

    Nader said things could improve and he could still change his mind. But he
    added: "As Christians, we are in God's hands, but I have a daughter, and I want
    her to be safe too."

  • Dopo i 40 milioni di persone in strada ieri sera,
    Morsi e il suo governo di bestie islamiste puo anche levarsi dal cip.
    Mammuttaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa salafitaaaaaaaaaaaaaaa rimbambitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, dove sei?

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