Tre mesi dopo l’attentato che ha insanguinato la celebre maratona di Boston, mercoledì il suo presunto autore è comparso davanti ai giudici e si è dichiarato non colpevole.
In una sala di tribunale piena di gente, tra cui i famigliari delle vittime e molte persone ferite nell’attentato, il 19enne americano di origine cecena si è detto non colpevole per tutti i 30 capi d’accusa che gli sono stati imputati. Per 17 di questi, Djokhar Tsarnaïev rischia la condanna a morte.
L’udienza è durata meno di 10 minuti. Era unicamente destinata alla lettura dei capi d’accusa, fra i quali figura anche l’utilizzo di armi di distruzione di massa.
Djokhar è accusato insieme al fratello Tamerlan (ucciso dalla polizia) di aver organizzato e portato a compimento il doppio attentato che alla maratona di Boston ha ucciso 3 persone e ferite 264.
Sono stati incolpati sulla base di video diffusi dal FBI nei quali i due fratelli si vedono mentre depongono due zainetti imbottiti di esplosivo sul percorso della maratona, nei luoghi dove vi sono state le due esplosioni.
L’attentato di Boston ha rilanciato il dibattito sui motivi che possono aver indotto Djokhar Tsarnaïev ad agire come ha fatto. Contrariamente al fratello maggiore, Djokhar sembrava essere ben integrato nella società americana, mentre invece Tamerlan aveva rifiutato la nazionalità e aveva avuto problemi con la polizia.
Djokhar era cresciuto negli Stati Uniti, studiato in scuole prestigiose e da tutti erta considerato un buon amico e un ragazzo tranquillo.
Naturalizzato americano nel settembre 2012, da qualche tempo Djokhar aveva preso a frequentare un gruppo di studenti originari dell’Asia centrale e il suo rendimento scolastico era peggiorato di molto.
Chi lo frequentava testimonia che in lui cresceva il desiderio di riavvicinarsi alle sue origini cecene e aveva manifestato il desiderio di lasciare gli Stati Uniti.
Suo zio ha confermato che sia lui che suo fratello erano stati sottoposti a un lavaggio del cervello da parte di estremisti islamici.
I suoi genitori, divorziati, erano tornati a vivere nel Daghestan, una piccola repubblica del Caucaso e anche Tamerlan, diventato un fanatico religioso, aveva passato con loro diversi mesi.
L’FBI non ha stabilito alcun nesso con le cellule islamiste del Daghestan, preferendo puntare sulla pista di un’azione solitaria dei due fratelli, indottrinati da un fanatismo religioso oltre il quale non riuscivano più a vedere.
Secondo l’atto d’accusa, i due ragazzi avevano preparato le bombe seguendo le istruzioni del magazine estremista online Inspire, una pubblicazione legata al movimento terrorista di al Qaeda.
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Questa vostra affermazione é sbagliata : "Sono stati incolpati sulla base di video diffusi dal FBI nei quali i due fratelli si vedono mentre depongono due zainetti imbottiti di esplosivo sul percorso della maratona, nei luoghi dove vi sono state le due esplosioni."
Non ha avuto nessun riscontro, non sono mai stati diffusi e mostrati video dove i due ceceni depongono zainetti imbottiti di esplosivo.
Lui si dichiara innocente proprio perché lo é. Al contrario i terroristi rivendicano le loro stragi.