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Papa Francesco riforma il codice penale del Vaticano

Papa Francesco I afferma la sua volontà di mettere la legislazione vaticana in conformità con le leggi e le convenzioni internazionali, soprattutto in materia di protezione dei minori e di lotta alla corruzione e al riciclaggio di denaro.

Con un decreto firmato da Papa Francesco giovedì 11 luglio, il Vaticano prosegue le riforme volute dal Pontefice. Lo scorso aprile il Papa si era espresso per la prima volta sullo scandalo della pedofilia a opera del clero e aveva chiesto di agire con determinazione contro questa piaga.

Il nuovo arsenale giuridico verrà applicato contro tutti coloro che sono considerati funzionari pubblici del Vaticano, membri, responsabili e salariati degli organismi della Curia e delle istituzioni che le sono legati, contro le amministrazioni che dipendono dalla Santa Sede e le persone giuridiche canoniche (istituzioni religiose e ospedaliere), così come i legati pontifici e il personale diplomatico della Santa Sede.

Il Codice penale del Vaticano risale in gran parte agli accordi lateranensi del 1929. Poche le riforme apportate negli anni. A partire da settembre includerà quattro delle convenzioni di Ginevra : la convenzione contro i crimini di guerra, la convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, la convenzione contro la tortura e i trattamenti disumani e degradanti e la convenzione sui diritti dei bambini.
Papa Francesco promette anche l’adozione di misure di cooperazione adattate alle più recenti convenzioni internazionali in materia giudiziaria fra il Vaticano e gli altri Stati.
La pena di perpetuità viene abolita e sostituita con una pena di prigione di 30-35 anni per i delitti più gravi

La nuova legislazione prevede la possibilità per i tribunali del Vaticano di giudicare delitti commessi contro la sicurezza, gli interessi fondamentali e il patrimonio della Santa Sede.
Se fosse stato al servizio di Papa Francesco, il maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabrieli – che aveva trafugato documenti riservati dall’appartamento papale – non se la sarebbe certo cavata con 18 mesi di prigione.

Redazione

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