L’ex informatico della banca Julius Baer, che aveva rubato dati dei clienti dell’istituto per rivenderli al fisco tedesco è stato condannato a tre anni di prigione.
Giovedì il Tribunale penale federale ha ratificato l’accordo fra il Ministero pubblico della Confederazione e l’ex collaboratore della banca privata.
L’uomo, un cittadino tedesco, ha ammesso i fatti e la propria colpevolezza. Nel febbraio 2012 aveva consegnato a un agente del fisco tedesco 2’700 dati relativi a clienti tedeschi e olandesi di Julius Baer.
I 220 giorni che ha già passato in detenzione preventiva verranno dedotti dalla sanzione. I suoi beni saranno sequestrati per garantire il pagamento del credito compensatorio della Confederazione, fissato a 740’000 euro.
Per la trasmissione dei dati, l’informatico avrebbe dovuto in cassare 1.1 milioni di euro. Ha ricevuto parte di questa somma, che intendeva usare per pagare imposte arretrate.
Davanti ai giudici l’uomo ha spiegato che le pressioni del fisco tedesco erano state un elemento determinante nella sua decisione di trafugare e consegnare i dati dei clienti di Julius Baer.
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