Quattro giovani politici vogliono frenare il ritmo del voto elettronico, il cosiddetto e-voting. Ritengono che il metodo utilizzato in taluni cantoni non sia completamente affidabile e presenteranno due mozioni in questo senso nella prossima sessione d’autunno.
I Consiglieri nazionali Jean Christophe Schwaab (PS/VD), Isabelle Chevalley (Verdi liberali/VD), Balthasar Glättli (Verdi/ZH) e Lukas Reimann (UDC/SG) hanno presentato lunedì in conferenza stampa le loro motivazioni contro il voto elettronico.
In giugno la Confederazione ha annunciato che è pronta a estendere il voto elettronico. Attualmente i cantoni possono ammettere il 30% dell’elettorato a votare via internet. Dal prossimo anno il limite passerà a 50%.
In agosto i media hanno rivelato che un pirata informatico è riuscito a penetrare nel sistema di voto elettronico del canton Ginevra, approfittando di un punto debole del sistema, noto da tempo.
Dopo i fatti di Ginevra, Jean Christophe Schwaab ritiene che la Confederazione debba rinunciare alla sua ordinanza : “La prudenza prima della velocità – ha dichiarato.
Autorizzando una maggior partecipazione al voto elettronico, il Consiglio federale mette in pericolo l’affidabilità di un gran numero di voti, il che rischia di falsare i risultati.
La mozione di Balthasar Glättli chiede che la Confederazione interrompa l’utilizzo degli attuali sistemi che esistono nei cantoni che praticano l’e-voting.
Chiede l’utilizzo di sistemi più sofisticati, che garantiscano la sicurezza e il segreto del voto e che permettano a ogni persona di verificare il corretto invio del suo voto.
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