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Giorgio Ghiringhelli sulle aggregazioni nel Sopraceneri

“Lunedì prossimo – scrive Giorgio Ghiringhelli al Gran Consiglio martedì 8 ottobre – il Gran Consiglio deciderà sulla ricevibilità o meno dell’iniziativa popolare costituzionale presentata nella primavera del 2012 (e sottoscritta da quasi 12’000 cittadini) che mira a creare due poli urbani nel Sopraceneri mediante l’aggregazione di 18 Comuni nel Locarnese e di 17 nel Bellinzonese. In pratica si deciderà se consentire al popolo di votare su questa iniziativa oppure no.

Nel frattempo, grazie anche alla “spada di Damocle” costituita da questa iniziativa, tutti i 17 Comuni del Bellinzonese hanno deciso di avviare uno studio per la loro aggregazione.
Nel Locarnese invece nulla si è mosso su questo fronte , per cui l’iniziativa popolare rimane l’unica speranza – almeno per i prossimi 20 anni – per creare un polo urbano forte in questa regione evitando il rischio concreto che la stessa diventi sempre più la Cenerentola del Cantone.

Ormai due anni sono trascorsi da quando i due progetti per l’aggregazione della Sponda sinistra e della Sponda destra della Maggia furono bocciati in votazioni consultive popolari.
La maggior parte dei Municipi a quell’epoca si era battuta contro le aggregazioni, illudendo i cittadini che i diversi progetti di importanza regionale allora sul tappeto avrebbero potuto essere concretizzati in tempi brevi dai singoli Comuni semplicemente migliorando la collaborazione regionale.

Sono bastati due anni per capire che si trattava solo di pie illusioni e che il Locarnese disunito sarà destinato a fare ancora a lungo la parte del figlio della serva.
Il grandioso progetto di un Centro congressuale alla stazione di Muralto è stato miseramente affossato dalle FFS e v’è il rischio che anche il rilancio dell’area del Grand hotel faccia la stessa fine. La copertura della pista di ghiaccio della Siberia è definitivamente saltata.
Alla caserma di Losone al posto del Museo del territorio arriverà “per almeno tre anni” ( ma per finire saranno di più…) un centro per asilanti. Del previsto Centro turistico culturale ad Ascona non se ne sente più parlare e vi sono molte probabilità che il progettato Palacinema di Locarno, qualora il referendum lanciato contro lo stesso dovesse riuscire, venga bocciato in votazione popolare.

Con un Locarnese forte e unito, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. La situazione potrebbe aggravarsi nei prossimi anni con l’acuirsi della crisi e con il blocco della costruzione di residenze secondarie.
Difficilmente il rilancio del Locarnese potrà essere fatto dalle attuali autorità locali, che, a parte qualche rara eccezione, hanno dimostrato di essere poco lungimiranti, troppo litigiose e troppo attaccate ai cadreghini e al piccolo potere che ne deriva.

Quindi spetta ora ai rappresentanti del Popolo in seno al Parlamento cantonale – che più volte a parole hanno sottolineato la necessità di creare un polo urbano forte nel Locarnese – prendere in mano la situazione e cogliere l’occasione fornita dall’iniziativa popolare per dare un chiaro segnale a favore dell’aggregazione, consentendo al Popolo di votare su questo progetto.

Nella mia veste di promotore di questa iniziativa (ma anche delle due istanze popolari che nell’autunno del 2011 portarono alle due votazioni consultive), auspico dunque che il Gran Consiglio si esprima a favore della ricevibilità dell’iniziativa popolare “Avanti con le nuove città di Locarno e Bellinzona”. Sennò il Locarnese è destinato a morire.”

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Redazione

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