La Svizzera ha bloccato un contratto di impianti di risalita per una stazione sciistica nella Corea del Nord. Il governo di Pyongang ha replicato evocando una grave violazione dei diritti fondamentali del suo popolo.
La scorsa primavera la società svizzera Bartholet Maschinenbau era stata contattata dalle autorità nord coreane per fornire le strutture di risalita meccanica per una grande stazione sciistica in corso di realizzazione sul monte Masik. Importo del contratto: 7 milioni di franchi.
L’affare era quasi concluso quando la Confederazione aveva interrotto la procedura, applicando la decisione delle Nazioni Unite di allargare il regime delle sanzioni contro la Corea del Nord.
Una decisione che non è piaciuta al governo di Pyongyang, che attraverso la sua agenzia stampa ha fatto sapere che “si tratta di una grave violazione dei diritti umani e di una misura discriminatoria verso il nostro popolo. I paesi cosiddetti democratici vogliono privare i nord coreani del loro diritto fondamentale di beneficiare di una vita culturale.”
(Le Matin.ch)
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