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Cina-Stati Uniti. Il confronto potrebbe diventare guerra monetaria

Il 13 ottobre l’agenzia di stampa cinese Xinhua criticava gli eccessi dell’economia americana da quando Bretton Woods aveva fatto del dollaro una moneta “altrettanto valida dell’oro”. L’articolo prende di mira l’ingerenza degli Stati Uniti nelle politiche interne di tutti i partner economici, gli interventi militari diretti o indiretti per imporre la Pax Americana e una politica monetaria a discapito dell’equilibrio economico mondiale.

“Mentre il governo americano vuol far credere al mondo di essere il campione della morale – si legge nell’articolo – in maniera più o meno celata tortura i prigionieri di guerra, prende di mira i civili con attacchi di droni e spia i leader politici e economici nel mondo.
In quella che è reputata come la Pax Americana, non abbiamo trovato un mondo dove gli Stati Uniti cercano di evitare la violenza e i conflitti, di ridurre la povertà e gli esodi delle popolazioni, dove farebbero il possibile per portare una vera pace durevole.

Invece di onorare i propri compiti quale nazione dominante e responsabile, l’egocentrica Washington abusa del suo statuto di super potenza, introduce ancor più caos diffondendo rischi finanziari a livello internazionale, istiga tensioni regionali e lancia guerre ingiustificate con fallaci pretesti basati su menzogne.

Il risultato è che il mondo ancora sta cercando di uscire da un disastro economico causato dalla voracità delle élite di Wall Street, mentre omicidi e bombe sono il pane quotidiano del popolo iracheno, anni dopo che Washington si è vantata di averlo liberato da un tiranno.
Di recente, la divisione fra i due partiti di Washington sul bilancio federale e il tetto del debito hanno messo in pericolo i partner economici sovraccarichi di valori in dollari e una comunità internazionale angosciata.

Si deve mettere fine a questa situazione, dove il destino di tutti è fra le mani di una nazione ipocrita e un nuovo ordine mondiale deve essere attuato affinchè tutte le nazioni, povere e ricche, piccole o grandi, possano veder protetti su un piano di eguaglianza i loro interessi primordiali.

Per iniziare a costruire un mondo “disamericanizzato” tutte le nazioni devono riconoscere i principi di base delle leggi internazionali, il che include il rispetto della sovranità e la fine dell’ingerenza negli affari interni altrui.

Le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo devono far sentire la propria voce nelle istanze finanziarie internazionali, fra cui Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, per meglio riflettere le trasformazioni del paesaggio economico e politico attuale.
Questo porta a una riforma importante : la messa in campo di una nuova moneta di riserva internazionale, creata per sostituire il dollaro americano, affinchè la comunità internazionale possa restare lontana dai disordini politici interni degli Stati Uniti.”

Redazione

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