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Le banche svizzere limitano al massimo i prelievi di contanti

Messe sotto pressione dalla strategia del Consiglio federale, le banche svizzere limitano al massimo i prelievi di contanti.

Le banche non vogliono più mettersi nei guai a causa dei loro clienti. Troppa pressione, troppa incertezza e un radicale inasprimento nelle norme del Gruppo di azione finanziaria (GAFI) in materia di riciclaggio di denaro, che le autorità vogliono riprendere nel diritto elvetico.

Quando si tratta di consegnare importanti somme di denaro, le banche svizzere sono diventate più prudenti, soprattutto se il denaro non è dichiarato.
Gli istituti finanziari sono divisi fra la volontà di chiudere i conti non in regola e la paura di vedersi rimproverare una mancanza di vigilanza o di violazione della legge contro il riciclaggio di denaro, se troppo facilmente accettano di lasciar partire i clienti con le valigie piene di soldi o di lingotti d’oro.

Oggi ritirare soldi agli sportelli delle banche svizzere è diventato più difficile.
Se la somma ritirata è maggiore di 25’000 franchi, i clienti devono compilare un nuovo formulario A e devono fornire spiegazioni credibili sull’utilizzo dei soldi.
Alcune banche limitano il numero dei prelievi possibili annualmente. Due banche private di Ginevra hanno confermato di limitare i prelievi a un massimo di 250’000 franchi l’anno.
La sede della BNP Paribas parla di 100’000 franchi. La banca HSBC permette prelievi massimi pari a 150’000 dollari o al 20% dei fondi detenuti per periodi di 60 giorni.

Al Credit Suisse, come presso UBS, le regole variano secondo la tipologia del conto e l’origine del cliente. I prelievi restano limitati per i clienti originari di paesi sensibili come la Francia o la Germania.
“Nel caso di prelievi importanti in contanti o transazioni inusuali, i motivi della transazione sono analizzati in funzione della loro conformità alle regole riguardanti il riciclaggio di denaro – precisa Jean-Raphaël Fontannaz, portavoce di UBS, che come il Credit Suisse non mette una somma massima.

Secondo l’avvocato ginevrino Douglas Hornung,la banca deve mostrare diligenza particolare per ritiri di denaro superiori a 25’000 franchi, perchè potrebbe essere rimproverata per mancanza di vigilanza ai sensi della legge contro il riciclaggio di denaro : “La politica della maggior parte delle banche è quella di rifiutare importanti prelievi di contanti senza una giustificazione seria sull’utilizzo dei fondi prelevati.”
Tuttavia, le regole interne cambiano spesso e le banche devono adattarsi in continuazione, soprattutto per le nuove norme della lotta contro il riciclaggio di denaro.

Perchè le banche hanno regole interne diverse? A volte anche sproporzionate rispetto al diritto svizzero, soprattutto quando si sa che i meccanismi di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo e di evasione fiscale non sono identici, così come le persone suscettibili di commettere queste infrazioni.

“Le banche redigono le proprie regole interne perchè applicare alla lettera il diritto non è più sufficiente – risponde un dirigente di una banca privata.
Le banche preferiscono stabilire complicate procedure di prelievo nella speranza di evitare di farsi riprendere da una nuova norma, che in taluni casi potrebbe diventare retroattiva.

Secondo un associato di una banca privata di Ginevra, alcune banche avrebbero due pratiche interne per i conti non dichiarati alle autorità fiscali.
La prima pratica è quella di portare i detentori dei conti verso la regolamentazione, proponendo i servizi di esperti fiscali o di avvocati.
La seconda pratica è per i detentori di conti che non desiderano essere messi in regola con il fisco e consiste nel cercare di sbarazzarsi dei clienti usando diversi mezzi di pressione, come esigere una dichiarazione di conformità fiscale (che non esiste) o limitare al massimo i prelievi di contanti.

Cosa avviene con il saldo del conto se la banca rifiuta di consegnarlo in contanti? Viene trasferito su un conto nominale o consegnato sotto forma di assegno. Il tutto per non lasciare tracce che potrebbero portare la banca a dover rendere conto alle autorità fiscali straniere.

Anche se l’evoluzione delle norme svizzere in materia di averi non fiscalizzati è inevitabile e necessaria, “ancora una volta le banche non hanno saputo anticipare gli eventi e non hanno spiegato per tempo e chiaramente la gravità della situazione ai loro clienti – commenta un gestore indipendente della piazza finanziaria.

“E’ da pochi mesi che abbiamo capito la gravità della situazione – ammette un banchiere privato, il quale pensa che lo scambio automatico sarà inevitabile entro la fine del 2014.
Con le limitazioni dei prelievi di contante, taluni clienti sono presi in trappola : “Ovunque andranno – commenta il banchiere – la maggior parte di loro si farà prendere dal fisco del suo paese.”

(Fonte : Bilan)

Redazione

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