Venerdì scorso il tifone Haiyan ha devastato l’arcipelago delle Filippine, pochi giorni prima della grande conferenza internazionale sul clima che si terrà a Varsavia. Una coincidenza che incita a fare un legame con il riscaldamento climatico del pianeta, ma la realtà è ben più complessa.
Dopo aver colpito le Filippine, lunedì il tifone Hayan ha terminato la sua corsa mortale sulle coste del Vietnam. Il giorno stesso dell’inizio della conferenza internazionale sul clima a Varsavia, che cercherà di mettere in piedi un accordo sulla limitazione delle emissioni di gas a effetto serra.
E’ una coincidenza, ma si è tentati di fare un legame tra il riscaldamento del pianeta e la terribile catastrofe naturale che ha colpito le Filippine, come ha illustrato il rappresentante a Varsavia del governo filippino, il quale per sollecitare un progresso dei negoziati ha deciso di fare lo sciopero della fame.
Con i suoi venti che hanno soffiato fino a a 380 km/h, Hayan è l’evento più estremo mai misurato dai meteorologi. Una tempesta fuori dalla norma, la cui forza ha oltrepassato le scale di misurazione esistenti.
Le tempeste tropicali, chiamate cicloni nell’Oceano Atlantico e tifoni nell’Oceano Pacifico, traggono la loro energia dal calore del mare. Sembra dunque plausibile che un riscaldamento del pianeta provochi un aumento del loro numero e della loro intensità.
Ma in realtà la situazione è più complessa e gli scienziati sono molto prudenti al riguardo.
“Da una quarantina d’anni e in maniera globale, non constatiamo un aumento del numero di cicloni – fa notare il meteorologo francese Fabrice Chauvin – Nel dettaglio, i dati non sono omogenei : osserviamo meno tempeste tropicali nel Pacifico mentre la frequenza aumenta nell’Atlantico, ma questa crescita è legata a variazioni multi-decennali che non sono dovute al riscaldamento.”
I climatologi ritengono che siccome le osservazioni sicure e globali, fatte attraverso i satelliti, risalgono solo al 1970, il periodo è troppo corto per dedurne tendenze climatiche affidabili.
Per completare questi dati storici troppo ristretti gli scienziati si appoggiano alle informazioni date da modelli informatici che simulano l’evoluzione del clima nel 21. secolo, con risultati inattesi.
“I modelli indicano che il riscaldamento climatico ridurrà il numero dei cicloni, il che può sembrare paradossale – ammette Fabrice Chauvin – ma in media gli eventi saranno più intensi, con venti più forti e precipitazioni più importanti.”
Due elementi compatibili con la forza eccezionale del tifone Hayan.
(Le Figaro.fr)
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