Il Consigliere di Stato vodese ha criticato martedì 3 dicembre le proteste della Francia dopo la decisione del canton Vaud di tassare alla fonte i lavoratori francesi che abitano a più di 90 minuti dal luogo di lavoro in Svizzera.
Broulis si è detto dispiaciuto e sorpreso dopo l’invio, a fine novembre, di una lettera di protesta del ministro francese alla Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, ma difende il limite applicato dal canton Vaud ai frontalieri di tre ore di tragitto andata-ritorno.
Il Consigliere di Stato vodese ha replicato seccamente a Moscovici : “Prima di mandare lettere alla Consigliera federale Widmer-Schlumpf, la Francia dovrebbe pagare quello che deve alla Svizzera.”
Broulis ha poi precisato che la somma a cui fa allusione ammonta a quasi mezzo miliardo di franchi per l’imposta dei frontalieri 2012-2013.
Nella sua lettera a Widmer-Schlumpf, il ministro francese Moscovici rircorda che gli accordi fra Svizzera e Francia non fissano una zona nella quale i lavoratori francesi devono abitare per beneficiare dello statuto fiscale di frontaliere.
Il canton Vaud non intende accettare il fatto che al di là di un’ora e mezzo di tragitto si possa considerare che il frontaliere rientri al suo domicilio solo alla fine della settimana di lavoro. Dunque vale l’imposta alla fonte.
(rts.ch)
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