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DNA umano vecchio di 400 000 anni

Parte del DNA di un essere umano vecchio di 400 000 anni è stata ricostituita partendo da un osso trovato nel sito preistorico spagnolo di Atapuerca. Lo ha reso noto uno studio pubblicato giovedì 5 dicembre dalla rivista scientifica Nature.

si tratta di un exploit scientifico che potrebbe permettere di risalire nel tempo e tracciare l’evoluzione genetica dei nostri antenati.
Sino ad oggi, il genoma umano più antico ad essere stato sequenziato risaliva a 80 000 anni fa e apparteneva a una bambina che faceva parte di un gruppo di ominidi conosciuti con il nome di “uomini di Denisova”, parenti dei Neandertal e dell’uomo moderno.

Gli autori dello studio hanno sviluppato una tecnica per riuscire a analizzare il DNA molto deteriorato. Dopo averlo testato con successo nel 2010 sui resti di un orso delle caverne, anche scoperti a Atapuerca, gli scienziati sono passati all’analisi delle ossa umane.

Grazie a due grammi di polvere di ossa, hanno potuto ricostruire il DNA mitocondriale, una struttura contenuta nelle cellule del corpo. Questo DNA esiste in esemplari multipli e si trasmette attraverso la linea materna, il che è molto utile per tracciare l’evoluzione della specie.
Agli scienziati restava solo da eseguire il confronto fra il DNA mitocondriale e quello dei neandertaliani, dei denisoviani, degli umani moderni e di altri primati. Con grande sorpresa hanno constatato che l’ominide di Atapuerca era più simile agli uomini di Denisova, che si trovano piuttosto in Siberia e in Oceania, che non a quelli di Neandertal, con i quali vi erano comunque tratti fisici simili.

“Questo risultato inatteso indica che l’origine dei neandertaliani e degli umani moderni ha seguito un’evoluzione complessa. Spero che nuove ricerche potranno chiarire le diverse relazioni genetiche – precisa in un comunicato uno degli autori dello studio, Juan-Luis Arsuaga, direttore del Centro per la ricerca sull’evoluzione e il comportamento umano di Madrid.

Per un altro autore dello studio, Svante Pääbo, direttore dell’istituto Max Planck di antropologia evolutiva di Leipzig, in Germania, i risultati ottenuti mostrano anche che si può studiare il DNA dei nostri antenati vecchi di centinaia di migliaia di anni. Questo addirittura apre la via all’analisi dei geni degli antenati dei neandertaliani e dei denisoviani.

(Fonte : Le Monde.fr)

Redazione

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