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Nelson Mandela, vecchio saggio carismatico e enigmatico

Di sé diceva “Non sono né un santo, né un profeta”. Non amava essere presentato come una sorta di divinità, insisteva sui suoi errori, le sue insufficienze e la sua impazienza, mentre ovunque veniva festeggiato, lodato e glorificato.

Nelson Rolihlahla Mandela è morto giovedì 5 dicembre all’età di 95 anni, nella sua casa di Johannesburg. La notizia è stata data dal presidente sudafricano Jacob Zuma in diretta televisiva : “Il nostro caro Madiba avrà funerali di Stato – ha aggiunto. Nel paese è stato decretato il lutto nazionale da venerdì sino al giorno delle esequie.

Mandela è stato messo allo stesso livello del Mahatma Gandhi, del Dalai Lama, di Martin Luther King. Stesso carisma e stessa volontà indomita. In lui l’ex presidente americano Bill Clinton vedeva “il trionfo dello spirito umano, il simbolo della grandezza dell’anima nell’avversità”. Sicuramente, per l’Africa del Sud Nelson Mandela rimarrà quel che Abramo Lincoln è per gli Stati Uniti : un liberatore.

Nelson Mandela amava le belle donne, i bei vestiti, le camicie colorate, la boxe, la musica e la danza. Due volte divorziato, aveva avuto cinque figli e poi si era sposato una terza volta, con una donna che aveva 27 anni meno di lui.
Gli è capitato di mentire, di manipolare gli interlocutori, di contrarre patti con persone poco raccomandabili, di lasciarsi trasportare dalla collera, di mostrarsi ingiusto, indifferente o dittatoriale con gli amici, i colleghi, anche con i suoi figli.

Non era né un messaggero divino né un angelo sceso dal cielo. Non era nemmeno un pacifista. Era il figlio di un capo tribù, dunque era stato educato per regnare e comandare. Su di lui, sul destino e sul pensiero di questo “vecchio saggio carismatico e enigmatico”, sono state scritte centinaia di opere.

Oggi ci si interroga sul futuro dell’Africa del Sud e sulla perennità dell’eredità democratica che ha lasciato. Alcuni radicali chiedono se Mandela non si fosse sbagliato.
Di fronte alle evidenti ineguaglianze e alle ingiustizie che permangono nel paese malgrado la fine dell’apartheid sia stata decretata nel 1994, quando Mandela venne eletto presidente, taluni sostengono che Mandela abbia fatto troppe concessioni alla minoranza bianca e che le abbia perdonato troppo.
Che forse sarebbe stato meglio una vera rivoluzione accompagnata da una ridistribuzione delle ricchezze, dei diritti e dei privilegi a profitto della maggioranza nera.

In chiaro si rimprovera a Mandela di essere stato troppo clemente con la minoranza bianca, di aver assicurato una transizione democratica in maniera troppo accondiscendente, di aver instaurato la regola del “un uomo, un voto” e di essere così diventato il primo presidente nero eletto da tutta la popolazione dell’Africa del Sud e questo con un numero infimo di disordini e di scontri.
In altri termini, gli si rimprovera quel che rimarrà nella Storia come la sua più grande opera : aver evitato al suo paese una sanguinosa guerra civile.

In qualche data
18.7.1918 : Nasce a Mvezo (regione del Transkei, attuale provincia del Capo-Orientale)
1942 : Raggiunge il Congresso nazionale africano (ANC)
1944 : Crea le Lega della Gioventù dell’ANC
1962 : Arresto e condanna a cinque anni di carcere
1964 : Condanna all’ergastolo per “altro tradimento e tentativo di rovesciare il governo con la forza”
1990 : Mandela viene liberato
1993 : Premio Nobel per la Pace (con il presidente sud africano Frederik De Klerk)
1994 : Eletto presidente dell’Africa del Sud
1999 : Thabo Mbeki gli succede alla presidenza della nazione. Nelson Mandela lascia la vita politica
2009 : Sostegno alla candidatura a presidente di Jacob Zuma
2010 : Ultima apparizione pubblica in occasione della cerimonia di chiusura della Coppa dle mondo di calcio
2011-2013 : Ricoverato diverse volte in ospedale
5 dicembre 2013 : Nelson Mandela muore nella sua casa di Johannesburg

Redazione

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