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Repubblica Centrafricana : 5 punti per capire il conflitto

La Francia ha lanciato nella Repubblica Centrafricana (RCA) l’operazione militare “Sangaris”, in appoggio alla missione africana Misca. Un’operazione volta a garantire la sicurezza nel paese e che gode dell’approvazione delle Nazioni Unite.

 Colpi di Stato a ripetizione
La Francia, che dal 2002 dispone sul posto di un contingente di 410 soldati, è già intervenuta nella RCA in diverse occasioni. Dal 1960, da quando è indipendente, questa ex colonia francese è profondamente instabile e preda di diversi colpi di Stato e guerriglie ricorrenti.
L’ultimo episodio è la destituzione, lo scorso marzo, del presidente François Bozizé a opera dei ribelli della formazione Seleka.
La sua autorità aveva cominciato a vacillare dopo la contestata rielezione nel 2011. Alla fine del 2012 diversi movimenti di ribellione del nord si erano uniti per formare la Seleka (“alleanza” nella lingua del paese).
Malgrado la firma di un accordo di pace a gennaio, la Seleka aveva preso il controllo della capitale Bangui e aveva rovesciato Bozizé in marzo. Michel Djotodia si era auto proclamato presidente per un periodo di transizione di tre anni.

 Come è iniziato il caos
Anche Djotodia si era rivelato incapace di controllare il paese. La Seleka, composta da mercenari stranieri, briganti e banditi locali, si era dissolta lo scorso settembre. In assenza di un governo unito e forte, la violenza contro la popolazione civile era aumentata.
Le ONG hanno denunciato razzie e violazioni dei diritti dell’uomo. Interi villaggi sono stati distrutti e gli abitanti massacrati dai gruppi terroristi nati dopo la dissoluzione della Seleka.

 Conflitto religioso
Gli ex membri della Seleka sono prevalentemente di confessione islamica, mentre la popolazione centrafricana è cristiana al 80%.
Dopo le razzie operate dalla Seleka, in settembre era iniziata la formazione di gruppi di autodifesa cristiani, che avevano iniziato ad attaccare la popolazione musulmana, assimilata agli ex ribelli.
Dall’autunno gli scontri religiosi sono diventati sempre più frequenti e hanno alimentato un meccanismo di attacchi alternati a villaggi cristiani e musulmani. Una situazione inedita per un paese dove le diverse confessioni religiose convivevano negli stessi quartieri e negli stessi villaggi.

 Una situazione umanitaria allarmante
Secondo le Nazioni Unite, senza un’azione rapida e decisiva la crisi rischia di sfuggire a ogni controllo. I disordini politici e sociali hanno generato una crisi umanitaria : sui 4.6 milioni di abitanti della RCA, la metà si trova in una situazione di assistenza umanitaria. Circa un milione di persone è anche toccato dall’emergenza alimentare.
L’ufficio dell’ONU per il coordinamento degli affari umanitari stima a 400 000 gli sfollati all’interno del paese e a 68 000 i rifugiati della RCA nei paesi vicini, soprattutto nel Congo.

 La missione dell’esercito francese
L’intervento francese vuole essere rapido e efficace. L’operazione Sangaris porterà nella RCS circa 1 200 soldati francesi.
Lo scopo della missione è trovare una soluzione umanitaria che passerebbe da una fase di messa in sicurezza, con la fine degli scontri interreligiosi. Vi sarebbe poi una fase di transizione politica, che però già sin d’ora si annuncia difficile, come ha confermato il presidente francese Hollande.

(Le Monde.fr)

Redazione

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