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La convenzione sulle successioni con la Francia in sei punti

Mercoledì 11 dicembre il Consiglio Nazionale avvia il dibattito sulla convenzione sulle successioni con la Francia. Un tema che non piace ai ranghi della destra e agli svizzeri che abitano in Francia e suscettibili di ereditare una casa o un bene da un parente che abita in Svizzera.

1. Perchè questa convenzione?
Nel 2011 la Francia aveva fatto sapere alla Svizzera che denunciava la convenzione sulle successioni in vigore dal 1953 fra i due paesi. Siccome Berna non voleva un vuoto giuridico, il Consiglio federale aveva avviato i negoziati con Parigi. Negoziati che erano sfociati nella firma di una nuova convenzione contro la doppia imposizione in materia di successione, lo scorso 11 luglio fra la Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf e il ministro francese dell’economia e delle finanze Pierre Moscovici.

2. Cosa cambierà se il testo verrà approvato?
L’accordo prevede un’imposizione sulla base del domicilio dell’erede e non più sulla base del domicilio del defunto.
Attualmente, se una persona muore in Svizzera e i suoi eredi sono in Francia, questi in Francia non pagano alcuna imposta sulla successione, ad eccezione se il decesso avviene nei cantoni Vaud, Neuchâtel e Appenzello interno.
Ora la Francia vuole tassare tutte le persone che vivono sul suo territorio e che ereditano da qualcuno che risiede in Svizzera.
In questo caso gli eredi svizzeri o francesi dovranno pagare sino al 45% d’imposta, a condizione che risiedono in Francia da almeno 8 anni.
Il governo francese dovrebbe inoltre dedurre un’eventuale imposta successoria pagata in Svizzera, così che i cantoni elvetici mantengano il loro diritto primario di tassazione e la loro sovranità fiscale.

3. Da quando verrebbe applicato il nuovo regime?
Entrerà in vigore dopo l’approvazione dei Parlamenti in Svizzera e in Francia e quando – in Svizzera – sarà passato il termine per un eventuale referendum.

4. Quante persone sono coinvolte?
Circa 100’000 francesi che risiedono in Svizzera e 187’000 svizzeri residenti in Francia.

5. Cosa succederà se il testo non verrà approvato dalle Camere federali?
Vi sarà un vuoto giuridico e rischi di una doppia imposizione. I contribuenti subiranno automaticamente qualsiasi evoluzione del diritto interno, sia della Francia che della Svizzera.
Secondo la Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf vi sarà il rischio di doppia imposizione e non vi sarebbe nessun dispositivo per risolvere facilmente le eventuali controversie in materia di successioni. Inoltre, l’imposizione fiscale degli eredi residenti in Francia sarà forse soggetta a condizioni più severe rispetto a quelle attuali.

6. Un rifiuto avrà ripercussioni sulle relazioni della Svizzera con la Francia?
Secondo Widmer-Schlumpf, la convenzione è un primo passo verso il dialogo fiscale con la Francia, in quanto Parigi ha chiaramente indicato che nessun altro tema verrà discusso prima che sia chiuso il dossier della tassazione degli eredi.
La Francia mira allo scambio automatico d’informazioni in materia fiscale e lascia intravvedere la minaccia di mettere la Svizzera su una lista nera dei paesi che non collaborano.

(Le Matin.ch)

Redazione

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