Lo scorso novembre, Papa Francesco I aveva pubblicato un testo che il conservatore americano Rush Limbaugh considera “puramente marxista”. Il Pontefice smentisce con fermezza, ammettendo di aver incontrato molti marxisti, “tutti brave persone.”
Fedele alla sua immagine di difensore dei deboli, nella sua esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, pubblicata a fine novembre, il Papa ha denunciato con fermezza la dittatura di un mercato “implacabile” che crea una “cultura del rifiuto”, rigettando intere popolazioni ai margini.
Rush Limbaugh, un popolare presentatore radiofonico americano di stampo conservatore (metodista) ha qualificato il testo papale di “marxismo puro”. Un membro del movimento “Tea Party”, Jonathon Moseley, ha ritenuto utile precisare che secondo lui “Gesù non era un socialista, ma un capitalista che predicava la responsabilità personale.” Un altro commentatore del canale televisivo conservatore Fox, l’anglicano Stuart Varney, ha accusato il Papa di essere un promotore del “neo-socialismo”.
In una recente intervista sul quotidiano italiano La Stampa, il Papa ha spiegato che la sua condanna delle ineguaglianze generate dal sistema economico globale non pretendeva di essere un’analisi da esperto, ma che si iscriveva nella dottrina sociale della Chiesa cattolica : “Questa condanna non fa di me un marxista – ha dichiarato.
(Fonte : lexpress.fr)
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