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Gli svizzeri contro l’iniziativa UDC dell’immigrazione di massa

Stando a un sondaggio pubblicato domenica, più del 50% degli elettori svizzeri voterebbe “No” il 9 febbraio all’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa. Gli indecisi sono numerosi.

Gli svizzeri sembrano tenere alla libera circolazione. L’iniziativa UDC sembrerebbe raccogliere solo il 36% dei consensi, contro 53,5% di “No”, secondo un sondaggio apparso sui domenicali il 29 dicembre.

Il testo dell’iniziativa “stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita” dell’Associazione ecologia e popolazione (ECOPOP) ottiene un risultato quasi simile : 46,2% contrari e 33,4% a favore.

La percentuale di indecisi (20,4%) è assai elevata in quanto la votazione si terrebbe solo nel 2015.
L’iniziativa chiede una reimpostazione della politica elvetica di immigrazione, prevedendo l’introduzione di tetti massimi: la popolazione residente permanente non potrà crescere oltre lo 0,2% annuo nell’arco di tre anni.
Il testo impone inoltre alla Confederazione di investire nella promozione della pianificazione familiare volontaria il 10% dei fondi previsti per la cooperazione allo sviluppo.

Redazione

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  • Sarò breve. Bisogna amaramente accettare l'idea che le iniziative democentriste spiazzano (annullano?) l’effettivo contenimento dell’impero dei mercati.

    La differenza tra una credibile ed efficace critica all'economia finanziaria e le iniziative democentriste sta nel fatto che (per Svp/Udc) la radice del problema sta tutta nell’immigrazione di “altre” forze lavoro sul territorio nazionale. Gli immigrati "colpevoli" di essere gli "intrusi" che danneggiano un congegno delicato, e che scombinano un equilibrio finora stabile. Per cui tolto l'intruso risolto il problema. Il meccanismo ritorna efficace. Evitata ogni critica diretta al sistema. Escamotage strategico. Viceversa per un attendibile lettura critica dei mercati finanziari deregolamentati, la cosiddetta “immigrazione senza limiti” dovrebbe essere considerata per quello che è, ossia un sintomo, un indicatore, il segnale della patologia del sistema stesso.

    Questo perché il sistema mercantile, per sua natura operativa, deve mettere in atto le strategie del massimo profitto, fatte di concorrenze aberranti e di migrazioni incontenibili. E tutto il resto. È l’organismo stesso che è perverso. E’ il concetto che sta alla base che deve (dovrebbe) essere affrontato. Non basta evidenziarne un suo vizio “particulare”.

    Sembrano sfumature ma sono il punto nodale del problema. E non è un caso, che si voglia circoscrivere il tutto in un solo sintomo, proprio perché spesso ci si dimentica che i democentristi dell'altopiano approvano appieno la politica dei mercati internazionali. Quindi l’iniziativa, checché se ne dica, offre abbondanti spazi per essere, qui e all’estero, e come minimo, considerata legittimamente discriminatoria e nazionalista. Quindi controproducente ad un’effettiva modificazione dell’indigesta sovranità dei mercati.

    • Vero. Ma gli immigrati portando altre culture completamente aliene al sonderfall svizzero sono chiaramente una minaccia al sistema paese. Da sinistra non vedo nessuna proposta di miglioramento. Dal centro abbiamo avuto minder e grandi silenzi. Personalmemte farei semplicemente un cap di 8mio di abitanti + abolizioni aiuti allo sviluppo. Voglio dire cosa hanno fatto questi popoli per noi negli ultimi 700 anni a parte ammazzarsi tra di loro e romperci le scatole?

  • Rispondo a fastword, che non ho il piacere di conoscere. Caro signore, chi è stato a raccontarle che i democentristi dell'altopiano approvano appieno la politica dei mercati internazionali? E ancora: chi le ha propinato l'idea stravagante che per l'UDC la radice del problema sta tutta (e quindi anche solamente) nell'immigrazione di altre forze lavoro sul territorio nazionale? Lei pensa o crede che i circa 600'000 cittadini che depongono nell'urna una scheda UDC-SVP siano tutti gonzi e creduloni, servitorelli di un sistema neo-liberale internazionale chiaramente e manifestamente fallito? Il problema dell'UDC è che noi tutti 600'000 UDC sappiamo per esperienza e raziocinio che quando vanno al potere i vari e variegati socialismi inizia una fase che storicamente parlando si è sempre conclusa con l'uguaglianza nella miseria per tutti e con l'abbondanza per la sola nomenclatura.
    E se in Svizzera esiste ancora qualcuno che lotta contro l'internazionalismo, difeso a spada tratta dal PS,, questo qualcuno è l'UDC. Che ha almeno il coraggio di fregarsene altamente delle eventuali reazioni negative di nostri vicini oramai sommersi da debiti che non verranno mai onorati.
    Quello dell'immigrazione incontenibile è un problema reale, innegabile e di difficile soluzione, lo sappiamo anche noi. L'iniziativa UDC propone una soluzione parziale ma concretamente realizzabile, sempre che i nostri signori consiglieri federali riescano a capirlo, cosa di cui devo purtroppo dubitare. Ci dia una mano anche Lei. Se l'iniziativa venisse accettata avremo ancora modo di discutere ulteriori provvedimenti.
    Cordialmente

    • Caro GS1235, la ringrazio per la sua attenzione. Potrei anche condividere una piccola (ma anche sostanziale) parte di ciò che Lei afferma: il sistema neoliberale è insolvente. Che sia un variegato socialismo che regge le sorti dell'economia predatoria attuale dei mercati, mi sembra ridicolo. Casomai i maldestri tentativi di contenerne gli eccessi. Che il potere degli “ismi” (socialismo? comunismo? sovietismo? bolscevismo?) sovietici abbiano prodotto "uguaglianze povere" è indubitabile. Come pure indubitabile che il sistema neoliberale stia producendo ineguali povertà. Sempre di povertà stiamo parlando. Le migrazioni attuali ne sono una prova. Come l'aumento della disoccupazione nelle zone fragili e la stagnazione dei salari medi. Che esista un sentire diverso tra Udc e Svp, basta guardare i risultati di alcune votazioni federali. Non credo che i democentristi dell'altopiano siano "servitori gonzi e creduloni" del capitale. Hanno tuttavia una percezione diversa dell'economia neoliberale. Più addomesticata. Da loro gli stridenti confronti salariali periferici sono contenuti. Questo li porta a distanziarsi da una politica veramente critica (antagonista) del capitalismo borderline. Senza confini in senso lato. Per cui ribadisco che l'iniziativa democentrista in discussione non critica il sistema neoliberale in sé, ma uno degli effetti collaterali fastidiosi: l'immigrazione disordinata. Inoltre coloro che in Svizzera desiderano mantenere le disuguaglianze sociali sono influenti, sanno mettere in campo una propaganda sottile, efficace, manipolatoria. Diffusa nella loro lingua madre: lo schwyzerdütsch. Quindi le voci periferiche di un Ticino nella burrasca salariale e occupazionale arrivano nei dintorni della Limmat come echi di piagnistei meridionali. Buon San Silvestro.

  • Rispondo a fastword, che non ho il piacere di conoscere. Caro signore, chi è stato a raccontarle

  • NOTA DELLA RED.
    GS1235 aveva richiesto una correzione a un suo post (quello che segue): "cosa di CUI devo purtroppo dubitare". La redazione ha corretto ma - per una ragione tecnica non chiarita - la correzione non ha agito (o non si è mantenuta).
    Ripubblichiamo il post di GS1235.
    Rispondo a fastword, che non ho il piacere di conoscere. Caro signore, chi è stato a raccontarle che i democentristi dell’altopiano approvano appieno la politica dei mercati internazionali? E ancora: chi le ha propinato l’idea stravagante che per l'UDC la radice del problema sta tutta (e quindi anche solamente) nell’immigrazione di altre forze lavoro sul territorio nazionale? Lei pensa o crede che i circa 600’000 cittadini che depongono nell’urna una scheda UDC-SVP siano tutti gonzi e creduloni, servitorelli di un sistema neo-liberale internazionale chiaramente e manifestamente fallito? Il problema dell’UDC è che noi tutti 600’000 UDC sappiamo per esperienza e raziocinio che quando vanno al potere i vari e variegati socialismi inizia una fase che storicamente parlando si è sempre conclusa con l’uguaglianza nella miseria per tutti e con l’abbondanza per la sola nomenclatura.
    E se in Svizzera esiste ancora qualcuno che lotta contro l’internazionalismo, difeso a spada tratta dal PS,, questo qualcuno è l’UDC. Che ha almeno il coraggio di fregarsene altamente delle eventuali reazioni negative di nostri vicini oramai sommersi da debiti che non verranno mai onorati.
    Quello dell’immigrazione incontenibile è un problema reale, innegabile e di difficile soluzione, lo sappiamo anche noi. L’iniziativa UDC propone una soluzione parziale ma concretamente realizzabile, sempre che i nostri signori consiglieri federali riescano a capirlo, cosa di cui devo purtroppo dubitare. Ci dia una mano anche Lei. Se l’iniziativa venisse accettata avremo ancora modo di discutere ulteriori provvedimenti.
    Cordialmente

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