La combattiva domenica del PLR: “Denunciare l’accordo sui frontalieri!” (1974)

Misteriosa convocazione di una conferenza stampa domenicale nella sede PLR di Camorino. Senza indicazione del tema. Sembrava urgente. Nel bel pomeriggio invernale i giornalisti sono arrivati. E allora hanno saputo.

Denunciare l’accordo del 1974 con l’Italia sull’imposizione dei frontalieri, di questo si tratta. Chi lo può fare? Il PLR? No, lo può proporre al Gran Consiglio. Il Gran Consiglio? Nemmeno. Lo può proporre all’Assemblea federale. In qual modo? Presentando un’iniziativa cantonale alle Camere a Berna.

Riassumiamo qui per sommi capi le numerose considerazioni che il presidente Rocco Cattaneo e il capogruppo parlamentare Christian Vitta hanno formulato all’attenzione dei giornalisti.

— L’accordo del 1974 è obsoleto, le condizioni quadro sono radicalmente mutate.

— A rigore lo stesso statuto di “frontaliero” è da considerarsi superato dalle modifiche di legge sopravvenute.

— L’accordo tuttora in vigore è molto penalizzante per il Ticino (che ogni anno versa all’Italia circa 60 milioni di franchi, in totale ben più di un miliardo di ristorni).

— L’accordo contribuisce a distorcere il nostro mercato del lavoro, favorendo fiscalmente in misura esorbitante i lavoratori frontalieri. Ad esempio, un padre di famiglia, residente in Italia, con due figli e un reddito lordo di 66.000 franchi pagherebbe circa 8000 franchi d’imposta se fosse tassato nel suo paese contro… 660 franchi d’imposta alla fonte nel Ticino (e nient’altro in patria!)

— Dunque l’accordo dev’essere – prima che rinegoziato – denunciato unilateralmente dalla Svizzera.

— Il tempo stringe. Il 30 gennaio è in calendario un incontro di una nostra delegazione con il ministro dell’Economia Saccomanni. È importante “lanciare un segnale”. (Questo fine “immediato” e non “lontano” è stato molto lealmente confessato da Cattaneo e Vitta).

— “Un cantone non deve pagare da solo il prezzo di un accordo internazionale del tutto inutile”.

In conclusione il PLR vuole che il Gran Consiglio accetti di chiedere all’Assemblea Federale di imporre al Consiglio Federale:

1. L’abrogazione dell’Accordo sui frontalieri entrato in vigore nel 1974.

2. Una rinegoziazione della Convenzione generale per evitare la doppia imposizione del reddito e della sostanza entrata in vigore nel 1979 che non penalizzi il Ticino e i suoi abitanti.

Per finire, una nostra valutazione. Strada tutta in discesa? Al contrario (diremmo): tutta in salita. Per incominciare, le reazioni degli altri partiti, già nell’immediato abbastanza negative. Poi la paura – e qui ci spostiamo sul piano federale – che il “muso duro” sull’Accordo del 1974 e quindi sui ristorni (niente più ristorni!) possa far sì che la controparte si irrigidisca ulteriormente nella trattativa riguardante lo scambio automatico d’informazioni e materie analoghe (per noi da incubo).

NOTA. Cattaneo ha tenuto a sottolineare che il PLR continua a votare NO sull’iniziativa UDC.

Relatore

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