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Inizio di regno – Il governo del giovane Renzi – di Gianfranco Soldati

22 febbraio 2014: Matteo Renzi, dopo un colloquio di due ore e mezza con il mezzo presidente (mezzo perché, lo ripeterò fin che sarà in carica, rappresenta solo gli italiani di sinistra) ha reso nota la lista dei suoi 16 ministri: 8 donne e 8 uomini.

Angelino Alfano non è più vice-presidente. Un segnale? Vedremo. Personalmente sono sempre più convinto che il suo è stato un passo falso. Si è inoltrato su una via che potrebbe essere in realtà un vicolo cieco, spinto forse da un nobile sentimento, quello di voler dare ad ogni costo al paese un governo di cui l’Italia aveva grandissimo ed urgente bisogno, ma anche, credo, da ambizioni e impazienza meno nobili.

La Cancellieri è cancellata. E`quel che prevedevo. Avesse avuto il senso della dignità, avrebbe già dovuto dimissionare quando era venuto alla luce il favoreggiamento sicuramente inopportuno e quasi certamente anche illecito riservato alla figlia dei Ligresti incarcerata dalla magistratura.

Sparisce, con mia grande soddisfazione, l’insopportabile ministra dell’integrazione, signora  Keshetu Kyenge, detta Cécile, congolese di etnia bakunda, che venuta dal nulla più nero, ricca di un’inesperienza sconfinata, si sentiva vocata a cambiare l’Italia. E`stata in carica 10 mesi, viaggiando in continuazione da un posto all’altro, in Italia come all’estero, auto blu e scorta armata anche per far gli acquisti alla Bennet. Le sono bastati 3 mesi per diventare antipatica e insopportabile a molti, oggetto di scherno e di dileggi anche volgari. Dove e perché fosse andato a pescarla Letta sarebbe rimasto un mistero se non si fosse venuti a sapere che suo marito era un importante funzionario del PD. Nessuno ha mai danneggiato la causa della signora Kyenge quanto lei. Propugnava tra l’altro un “jus soli” integrale che poteva tornar utile a tanti suoi amici immigrati, ma assolutamente da respingere dal punto di vista razionale per le assurdità a cui può condurre.  Ricordo benissimo, una trentina o più di anni fa, il caso di una bambina partorita su di un aereo che stava a quel momento sorvolando la Francia. Il velivolo era partito dall’Est, diretto in America, senza scalo su suolo francese. Grazie al “jus soli” allora vigente in Francia, la neonata ebbe diritto alla nazionalità francese poi rivendicata dalla famiglia per pura convenienza pratica. Era prevedibile, in aereo o in sottomarino, il “jus soli” è un diritto, da far rispettare come tutti gli altri se vi è la convenienza. Un altro esempio: ho 3 pronipoti, ognuno con 3 passaporti: svizzeri da parte del padre, messicani dalla madre, argentini perché nati in Argentina, posto di lavoro del padre per 2 o 3 anni. Del resto già le doppie nazionalità sono un’assurdità introdotta dal buonismo sinistroide.

Francamente edificante la cerimonia del passaggio del campanello simbolo del comando da Letta a Renzi. Consegna talmente cordiale e calorosa che la temperatura del soggiorno nel quale stavo a guardar la televisione si abbassò di ben 7 gradi nel giro di pochi secondi. L’odio che trasudava, a mio modo di vedere a giustissima ragione, da ogni poro della pelle di Letta era talmente percettibile attraverso lo schermo che deve aver fatto paura anche a Renzi, per temerario e incosciente che sia. I miei dubbi sulla durata politica del nuovo presidente del Consiglio, già pesanti per via delle troppe “rottamazioni” da lui messe in atto, sono ulteriormente cresciuti.

Angelino Alfano, dicevo, conserva gli Interni, ma perde la vice-presidenza, al momento non ancora assegnata.

Graziano Del Rio, dapprima semplice consigliere del Renzi  sindaco e candidato alla segreteria del PD, poi grande amico e per finire braccio destro, sale al rango importantissimo di sottosegretario alla Presidenza.

Pier Carlo Padoan, richiamato di gran fretta dall’Australia dove rappresentava l’Italia alla riunione dei G20, già capo economista dell’OCSE, un’organizzazione di cui ho scritto in dettaglio circa un anno fa (più di 2’500 funzionari, tutti esentati dal pagamento di imposte, costi miliardari, in complesso più che inutile, un furto ai danni del comune cittadino da parte della pluto-burocrazia europea) è il nuovo ministro dell’economia, chiamato “a miracolo mostrare”. Tra 1 anno potremo avere un reale giudizio sulle sue per il momento fantasmagoriche qualità.

Nel Veneto circola un detto:

“Veneziani gran signori, PADOAN gran dottori, vicentini mangia gatti, veronesi tutti matti”. Non so se PADOAN sia lui o tutti gli abitanti di Padova.

Federica Mogherini, appena appena nota, sostituisce la povera Emma Bonino, incavolatissima per aver saputo solo dalla televisione della sua sostituzione, secondo me immeritata e condotta con “toscana” maleducazione dal toscanaccio sindaco.

Andrea Orlando, Maurizio Lupi, Beatrice Lorenzin e Dario Franceschini (un democristiano sinistro sinistro e atrabiliare (pieno di nera bile) come pochi) erano già ministri, più o meno conosciuti.

Roberta Pinotti (addirittura alla Difesa), Maria Carmela Lanzetta, Maurizio Martina, Gianluca Galletti, Maria Elena Boschi, Marianna Madia, Federica Guidi, Giuliano Poletti e Stefania Giannini formano il gruppo dei “viennent ensuite” o, per meglio dire, dei “carneadi chi era costui?”. Frementi di curiosità ed impazienza, li aspettiamo tutti all’opera. Una cosa è certa sin d’ora. Nessuno di loro potrà essere peggio dell’orribile signora Kyenge!

Una constatazione mi ha grandemente stupito. L’Italia attuale sembra disporre di centinaia e centinaia di politici, dell’uno e dell’altro sesso, assolutamente sconosciuti, con esperienze pratiche a livello di un nostro Consiglio comunale, che a 30 o 35 anni sono già in grado di reggere disinvoltamente, senza patemi d’animo, la carica di ministro di un paese di 60 milioni di abitanti, afflitto da problemi da far accapponare la pelle, notoriamente tra i più litigiosi, politicamente parlando, al mondo. In questi ultimi giorni ne ho ascoltato parecchi alla televisione. Dal primo all’ultimo forbiti parlatori di alta scuola. Al sentirli parlare il mio timore che non siano all’altezza della carica che sono chiamati a ricoprire si è dileguato come neve al sole. Resta invece il presentimento che toccherà poi agli italiani la raccolta dei cocci.

Gianfranco Soldati

Relatore

View Comments

  • Gli italiani raccolgono cocci da sempre, ma non si sono, evidentemente, ancora stufati...
    Questo è l'ennesimo governo di burattini che servirà le banche private e incrementerà ulteriormente la rovina di una Nazione e del suo popolo!!

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