Categories: Democrazia attiva

Disdetta dell’accordo sui frontalieri: un’altra occasione persa – PLR

Governo incapace di far valere gli interessi del Canton Ticino

Ora che è andata persa, da soli tre anni, la maggioranza relativa in Consiglio di Stato, il PLR cerca – comprensibilmente – di approfittarsi della situazione. Chiunque lo farebbe e, obiettivamente, questo governo “leghista” sembra esitante e… poco leghista.
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Il Partito Liberale Radicale esprime delusione per la dichiarazione odierna della Consigliera Federale Eveline Widmer Schlumpf che nell’incontro con il governo ticinese ha dichiarato che il Consiglio federale non intende in alcun modo disdire l’accordo sui frontalieri del 1974. A fronte di un chiarissimo segnale politico, con l’accettazione dell’iniziativa cantonale del PLR all’unanimità del parlamento, l’atteggiamento di disponibilità del Consiglio di Stato ad altre soluzioni ha creato le premesse per la presa di posizione della Consigliera federale. Il Governo avrebbe dovuto con maggiore fermezza seguire l’indicazione univoca venuta dal Gran Consiglio che ne chiedeva la disdetta.

IL PLR ritiene insoddisfacente che la questione legata all’accordo sui frontalieri si riduca a una mera contrattazione delle percentuali di ristorno che, seppur importanti, non costituiscono il fattore decisivo. Come giustamente rimarcato dal presidente del PLR nazionale Philipp Müller, in un’intervista di ieri sulla NZZ am Sonntag, l’attuale regime con una tassazione estremamente favorevole costituisce una sorta di sovvenzione fiscale all’assunzione di frontalieri che crea un’evidente disparità nel nostro mercato del lavoro.

A fronte di questa situazione il PLR continuerà ad impegnarsi sul piano cantonale e nazionale per persuadere il Consiglio federale a disdire entro il 30 giugno prossimo l’accordo sui frontalieri. Non da ultimo continuando la raccolta di firme in atto per portare la voce dei ticinesi a Berna e dare maggior forza al messaggio lanciato il 29 gennaio dal parlamento cantonale sul quale, in ultima analisi, dovrà esprimersi il parlamento federale.

Partito liberale-radicale

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